San Marino, Correntisti Asset. Serata molto partecipata e gente in piedi all’ex International di Borgo Maggiore. Ecco come fare per tutelarsi

Presenti correntisti Asset, fornitori e tante persone curiose di sapere quale sarà il proprio destino.

Persone che vedono il proprio conto corrente bloccato ormai da quasi sette mesi. Fornitori che non vedono soldi, imprenditori che non possono pagare gli stipendi, cittadini che non hanno più neppure la possibilità di pagare le spese mediche dei congiunti.

Storie a tratti strazianti dove l’esasperazione la fa da padrona. La gente insomma è arrivata al limite e non ne può più: se la prendono con governo e Banca Centrale, incapaci di risolvere una situazione da loro stessi creata ed evidentemente sfuggita di mano.

Quando verranno sbloccati i conti di Asset? A questa domanda non è stata ancora oggi fornita alcuna risposta. Così non resta che passare dalle parole ai fatti.

Ieri ospiti attesi in sala erano i legali Alessandro Stolfi del foro di San Marino e Stefano Pagliai del foro di Firenze, ovvero i due legali individuati dai correntisti per tutelare i propri interessi.

A seguito della discussione è stato deciso di intraprendere la strada della querela penale da presentarsi sia presso il Tribunale unico sammarinese, che presso le procure italiane di residenza dei correntisti italiani.

I legali dunque ricostruiranno tutti i passaggi che hanno portato al blocco dei pagamenti e chiederanno che i vari protagonisti vengano esaminati, detto che in Italia è anche prevista la possibilità di effettuare indagini difensive e proprio in questo ambito a quanto pare potrebbero essere chiamati a deporre personaggi di una certa rilevanza.

Sono circa 150 per il momento le persone che firmeranno l’esposto-denuncia e che successivamente in caso di processo, si costituiranno parte civile per richiedere i danni.

Insomma, parallelamente alle indagini in atto in questi giorni potrebbe affiancarsi questa nuova vicenda legale.

Numerose dalla platea le domande rivolte ai due legali che hanno risposto a tutti i dubbi: è emerso come la volontà comune sia quella di accelerare il più possibile questo iter, tanto che già la prossima settimana qualcosa potrebbe muoversi.

Il coordinatore dei correntisti, Bruno Macina, non ha dubbi: “Siamo stanchi delle chiacchiere e delle prese in giro, ora passiamo noi ai fatti. Non è possibile essere arrivati a questo punto. Che cosa c’è sotto? Mi auguro che ora alla luce della nostra iniziativa sia il Tribunale a dircelo. Qualcuno dice che quello di Asset è stato un commissariamento politico: vedremo se è così e se tutti i protagonisti di questa vicenda hanno agito in buona fede o se c’è stato del dolo. Adesso basta: non solo devono ridarci al più presto i nostri soldi ma devono pagare i danni per quanto ci hanno fatto patire”.

Chiunque volesse partecipare alla querela collettiva può inviare una email indirizzata

Meglio inviare la email a entrambi gli indirizzi.

All’interno è necessario indicare il proprio nome e cognome, la data di nascita, indirizzo di residenza e codice fiscale. Poi indicare brevemente la propria situazione in Asset. Ogni correntista sborserà solo alcune decine di euro, una cifra simbolica che servirà per coprire le spese vive. Già nelle prossime ore verrà indicato quando e dove andare a firmare per dare formale mandato ai legali.

Il prossimo appuntamento è già per questa sera alle ore 20 a Palazzo Pubblico per protestare contro il governo