San Marino. Correntisti Cis al limite della sopportazione

Affannarsi serve a poco, la verità prima o poi viene a galla a discapito dei fiumi di inchiostro che vengono scritti con la pretesa che qualcuno possa essere ancora interessato a leggerli. E mentre furbescamente i fari vengono puntati altrove si tenta di far cadere nel dimenticatoio la questione Cis. Tutto sarà risolto con il passaggio in Carisp? E’ la domanda che sta assillando le forze politiche di opposizione che da tempo si chiedono se banca Cis verrà accorpata a Carisp, ne ha parlato di recente il capogruppo del Pdcs Alessandro Cardelli durante la trasmissione Palazzo Pubblico in onda su Rtv. Così facendo è chiaro che ancora una volta si andrà a gravare sulla banca di tutti nella quale non è un segreto che si è in procinto di iniettare altre risorse. Nel frattempo, nell’attesa di una soluzione che potrebbe essere un bel tanaliberatutti, era stato detto dal commissario straordinario di Cis Sido Bonfattii che entro una settimana, dieci giorni (tempo che è ormai trascorso) sarebbe potuto arrivare un ammorbidimento del blocco dei pagamenti per consentire alle famiglie di far fronte alle spese della quotidianità. Parole alle quali aveva fatto eco il Segretario Guidi, certa che quel provvedimento sarebbe arrivato a breve per dare sollievo ai correntisti. Ad oggi non si hanno notizie di un ammorbidimento né si sa nulla del reale stato di salute della banca. Ciò che si sa lo si è appreso purtroppo dal procedimento penale 500/17 che mette in luce come da controlli effettuati all’interno dell’istituto, i cui risultati non erano mai stati resi noti, emergessero gravi irregolarità ‘coperte’ dagli ormai ex vertici (tra cui anche quel Moretti nominato da questo governo) di una banca centrale evidentemente ‘non venuta sulla terra per proteggere i risparmiatori’ ma piuttosto per garantire risorse ad un istituto che altrimenti non sarebbe riuscito a restare sul mercato. Difficile pensare che le verifiche che il commissario straordinario sta portando avanti potranno avere un esito positivo per l’istituto sebbene è chiaro che stavolta la volontà del governo è quella che la banca venga riportata in bonis ad ogni costo. In tanti sono allora alla finestra, abbiamo già avuto modo di riportare le dichiarazioni dell’avvocato dell’imprenditore saudita Ali Turki, Stefano Carli, che dichiarò al nostro giornale di aver incontrato il commissario Bonfatti e di avergli riferito l’intenzione del suo assistito di acquistare Cis in ragione dei 30milioni di acconto già versati. “Ovviamente acquisteremmo a un prezzo ben diverso da quello precedentemente pattuito visto lo stato di salute in cui versa la banca – disse. Se poi invece le verifiche faranno emergere che si tratta di un pozzo senza fondo, allora sarà lo Stato a doversene fare carico”. In ogni caso dunque le perdite le dovrà pagare la collettività? E non sarebbe opportuno che avendo pagato la cittadinanza il prezzo più alto, fosse quantomeno messa a conoscenza di quel che sta accadendo? Dal canto suo la Presidente di Ucs Francesca Busignani scriverà di nuovo al commissario Bonfatti per dare un riscontro ai tanti correntisti in attesa di una risposta chiara.

Repubblica Sm