“Si invitano tutti i correntisti di Asset oggi, lunedì 18/09, presso il parcheggio 7 alle ore 18,30 a riunirsi per stabilire un’azione comune contro il perdurare del blocco dei conti correnti. Partecipiamo numerosi, ti aspetto!”
Un invito importante che arriva in un momento molto particolare: nonostante infatti le promesse dell’esecutivo, ancora i correntisti di Asset Banca non possono prelevare i propri soldi, visto che da un giorno all’altro la banca è stata messa in liquidazione. Il governo doveva mettere in sicurezza il sistema, potenziarlo, trainarlo in europa, migliorare i rapporti con l’Italia, addivenire alla centrale rischi e al memorandum d’intesa, aumentare la raccolta. Lo aveva promesso. Invece l’unico risultato ottenuto è stato quello di creare problemi seri al sistema, portandoci in territorio gli arabi che ci fagociteranno. Qualcuno di certo brinderà a tutto questo. Non i sammarinesi. Ma come la pensano i correntisti di Asset? Abbiamo incontrato uno di loro, che nel clima di paura che regna sul Monte, preferisce rimanere anonimo.
“Innanzitutto le chiedo e mi chiedo perché i correntisti non si fanno sentire. Dovrebbero letteralmente urlare la propria rabbia per quello che stanno patendo. Ma la risposta è lo stesso motivo per cui io non ci metto la faccia: c’è timore viste le modalità d’imperio usate da questo esecutivo. Hanno chiuso una banca portandola via ai suoi soci, può succedere di tutto. Ma se saremo in tanti a farci sentire, mica possono colpirci tutti! Io credo purtroppo che finché arriveranno i soldi agli statali a fine mese nulla cambierà. Ma presto anche loro avranno problemi, soprattutto se ci metteremo nelle mani del fondo monetario. A allora non vorrei essere nei panni di chi ha causato questo sconquasso”.
Con quale spirito vi incontrate oggi?
“Con molta amarezza e rabbia per il comportamente del governo. C’è gente che ha parecchi problemi. Gente comune imprenditori, padri e madri di famiglia che stanno subendo conseguenze enormi. Enormi. Ci incontreremo al parcheggio 7 per poi recarci a Palazzo Pubblico per consegnare una lettera al sig. Celli. Vorremmo incontrarlo di persona, spiegargli che siamo stanchi, non ci accontentiamo più delle sole chiacchiere”.
Cosa si potrebbe fare in concreto?
“Guardi io non sono un esperto, ma la soluzione potrebbe essere ridare indietro la Banca ai soci ammesso che la vogliano ancora. Volevano metterci i soldi allora, magari sono disponibili a investire nuovamente. In fondo andato via Savorelli credo non vi siano più problemi in questo senso. E’ stata sempre invocata l’autonomia di Bcsm che ha creato questi danni. Ebbene ora che Savorelli è stato cacciato si potrebbe ritornare indietro. Sarebbe un atto comunque di coerenza e certamente di correttezza apprezzato da tutti. Anche perché nessuno ci ha chiesto se vogliamo avere il conto in Cassa di Risparmio, mi pare l’ennesima imposizione”.
Siete preoccupati di quanto accade attorno a voi?
“Siamo preoccupati del fatto che non vengono rispettate neppure le sentenze dei tribunali. Il governo dovrebbe fare un passo indietro anche rispetto a questo. Ripeto, andato via Savorelli il governo potrebbe per esempio dare corso alla sentenza del tribunale amministrativo che ha annullato il commissariamento e ridare la banca indietro ai soci. Avrebbe anche la legge dalla propria parte e metterebbe a tacere coloro che parlano di democrazia sotto attacco a San Marino”.