San Marino. Corrotti e corruttori. L’intervento dell’avvocato Luigi Lonfernini sulla situazione politica del Paese.

Luigi Lonfernini“Dopo la morte di Clara Boscaglia tutto e? stato possibile”.

Lo storico Paolo Mieli, nell’ultimo suo lavoro, presentato recentemente a San Marino, riporta una riflessione di uno storico sul cosi detto “malgoverno Borbonico”, fatto conoscere al nord Italia come “mala signoria e mancanza di moralita?” nel momento in cui si realizzava l’Unita? d’Italia.

Ci si chiedeva, in definitiva, come si era potuto mantenere “cosi? a lungo in vita la tirannide” e quindi rifletteva se era stata “la tirannia
a corrompere la societa?, o se non fosse stata la societa? corrotta a mantenere cosi? a lungo in vita la tirannide”; per societa?, ovviamente, si intendeva la classe nobile, aristocratica, l’alta borghesia, i dirigenti pubblici e militari.

Mutatis mutandis, mi premetto, come provocazione, di cercare di riflettere se, per caso, una situazione del genere si sia potuta realizzare nel nostro Paese, sconvolto dagli avvenimenti degli ultimi anni.

La corruzione nasce dal basso, oppure e? un fenomeno che ha origine nei piani piu? alti della politica? Oppure e? un fenomeno condiviso dalla generalita??

Cerco di dare una risposta o di proporla.

In primo luogo mi chiedo: come e? possibile, in un Paese cosi? piccolo, che “il malaffare” abbia potuto allignare e durare per cosi? lungo tempo?

I piu? anziani certamente ricorderanno che gia? negli anni ottanta il Paese ha subito un forte, chiamiamolo, rilancio economico attraverso l’inserimento di attivita? economiche che hanno innescato un forte incentivo nell’occupazione, provocando comunque tre fenomeni: un’immissione sproporzionata di mano d’opera esterna senza considerare che le crisi nel comparto industriale e commerciale sono ricorrenti e quindi con la possibilita? poi di subire le problematiche che si portano appresso; una speculazione edilizia, senza un piano urbanistico preciso, che ha sconvolto intere zone, anche paesaggistiche; una immissione di imprese esterne col solo scopo, non tutte per fortuna, di mettere in atto attivita? truffaldine, usando metodi e mezzi che il Paese aveva a disposizione e che dovevano servire per agevolare un flusso di aziende che avrebbe potuto effettivamente far crescere la nostra economia in maniera ordinata, evitando, di conseguenza, di innescare il contenzioso con l’Italia.

L’accelerazione, che ci ha portato al disastro, perche? di disastro morale e materiale si tratta, e? avvenuta a partire dagli anni novanta: la morte di Clara Boscaglia ha dato la stura ad ogni attivita? senza remore; tutto e? stato possibile. Qualcuno, sin dalla meta? degli anni novanta e precisamente dopo che la Guardia di Finanza Italiana aveva cinto “d’assedio” la Repubblica, aveva richiamato l’attenzione dei politici o politicanti di turno, affinche? la situazione venisse messa sotto controllo per evitare il disastro: quelle voci hanno gridato nel deserto.

E qui viene il punto della riflessione: nasce prima il corrotto od il corruttore? E’ un tema che e? bene porselo anche per fare chiarezza sulle responsabilita? sia di natura personale e che riguardano singoli soggetti, sia di natura generale e che ha coinvolto l’intera Comunita?.

Esiste, a mio modo di pensare, una corruzione diretta ed una indiretta, e mi spiego: per corruzione diretta si intende quella operata
in prima persona da politici, da imprenditori, da professionisti e quindi con delle responsabilita? di natura penale ben precise (e? cio? che sta emergendo dagli atti conosciuti del Tribunale ); per corruzione indiretta si intende quella che si e? realizzata da politici che, certamente, non corrotti in senso pieno, ma che hanno lasciato “fare” ai faccendieri pur di mantenere la poltrona; esiste infine una corruzione indiretta da parte della massa di cittadini (e ci siamo dentro un po’ tutti ) che, sebbene organizzati all’interno delle organizzazioni sindacali (pubblico impiego), organizzazioni di categoria ( professionisti , imprenditori), hanno mantenuto il piu? assoluto riserbo (termine eufemistico ) sulla massa di denaro che comunque veniva introdotta nelle casse dello Stato.

I pubblici dipendenti hanno potuto realizzare stipendi e salari che nelle vicine Regioni Italiane ci invidiano; imprenditori e professionisti (non tutti certamente ) hanno elevato a sistema il metodo corruttivo con l’elaborare una movimentazione di fatture che certamente non erano compatibile con la nostra realta? economica e commerciale. Su tutto si e? elevato il sistema con il quale imprenditori, assistiti da compiacenti professionisti, hanno acquisito benefici fiscali, licenze, concessioni, di vario tipo e natura, da politici evidentemente senza scrupoli.

L’unico fatto positivo e? stato quello che la Comunita? nel suo insieme ha potuto realizzare servizi sociali a livelli veramente importanti e che ora il loro mantenimento viene a trovarsi in difficolta? a seguito della “caduta” delle entrate dovuta, ovviamente, al drastico ridimensionamento che la nostra economia ha subito per le note vicende. Quello che fa “rabbia” e? che si potevano raggiungere gli stessi obiettivi con una politica imprenditoriale sana ed una gestione del patrimonio materiale ed immateriale dello Stato piu? lineare.

Leggendo gli atti pubblicati e le dichiarazioni rese, dai quali si evince che il metodo di gestione delle concessioni, autorizzazioni era organizzato in maniera tale che solo chi pagava le otteneva, le singole attivita? truffaldine seguivano un metodo ben collaudato.

Certamente lo schifo emerge con tutto il suo olezzo e sara? estremamente difficile recuperare una credibilita? da parte della politica in tempi brevi. Per realizzare, comunque, una nuova stagione politica ed economica, e? necessario che tutti si rendano conto delle reali possibilita? che il Paese ha a disposizione, senza lasciarsi trascinare in inutili polmiche, spolverando luoghi comuni che non portano da nessuna parte.

Luigi Lonfernini, pubblicato su La Tribuna