San Marino. Cosa è cambiato in un anno? La riflessione di Salvatore Occhiuto sulla ”Giornata della Legalità”

Giornata della legalità 2013L’ importante non è vincere o perdere riuscire o fallire ma tentare.

La forza delle idee non si misura in relazione a percentuali di folle  suffragi manifesti passaggi televisivi bensì esclusivamente con il  coraggio dell’ anima la passione dell’ azione civile la riflessione  della mente .

Gli sconfitti sono gli assenti coloro che protestano si indignano condannano sui social network ma che al momento di metterci la faccia restano seduti comodamente nei salotti di casa nei circoli nei bar o si recano altrove. La cosiddetta frase “andiamo al mare” espressa da Bettino Craxi in occasione del referendum costituzionale del 1991 segnò l’ inizio  della fine della Prima Repubblica.

Indubbio che i grandi cambiamenti della storia sono iniziati con piccoli gruppi di persone per contagiare in seguito intere popolazioni. La Manifestazione della Legalità indetta oggi pomeriggio sul Pianello  evidenzia tuttavia il totale scollamento non solo tra paese legale e  paese reale ma tra una cittadinanza attiva sempre memore dell’ eredità dell’Arengo medioevale e una cittadinanza passiva rassegnata oramai all’inevitabile.

La riflessione parte dunque da questo punto perchè la palese assenza di copertura mediatica eccetto la suddetta testata la mutuata leggenda  metropolitana dell’ interferenza del Palazzo la pressante emergenza sociale derivata dalla crisi economica non forniscono una spiegazione plausibile.

L’ iniziativa nelle scuole incontro con il Presidente del Coordinamento  Nazionale Antimafia Adriana Musella è stata un successo grazie anche  al coraggioso e convinto sostegno del Segretario di Stato per la Cultura Giuseppe Maria Morganti investito dalle critiche dieci giorni orsono per un impegno civico che nobilita il termine di uomo politico. Un antico detto sostiene che si agisce divisi per colpire uniti invece  sul Titano parecchi malgrado la loro sincera e determinata voglia di  cambiamento si muovono senza unità d’ intenti favorendo l’ oscurantismo e gli interessi particolari dei molti che legittimamente intendono  salvaguardare uno status quo che gli ha arricchiti e collocati nei gangli  vitali del potere.

La rassegnazione è il peggiore nemico di una nazione avvolta nella  spirale del disastro. Occorre che immediatamente i sammarinesi di buona volontà a prescindere  da ideologia posizione sociale background personale si uniscano allo  scopo unico di rilanciare il tanto declamato sistema paese.

Salvatore Occhiuto