In seduta segreta – sì, proprio così: segreta – il Segretario agli Esteri Luca Beccari ha riferito sul famigerato Accordo di Associazione con l’Unione Europea, concentrandosi in particolare su quel misterioso “addendum” di cui si vocifera da mesi. Un passaggio “tecnico”, dicono. In realtà, un punto politicamente delicatissimo e del tutto nascosto all’opinione pubblica.

Ma che cosa contiene questo addendum da dover essere discusso a porte chiuse, lontano dagli occhi del popolo sammarinese?
Cosa c’è da nascondere?
San Marino non è una provincia della Repubblica Italiana, e nemmeno un protettorato di Bruxelles.
San Marino è una Repubblica libera e sovrana.
E se davvero in questo addendum ci sono condizioni, vincoli, deroghe, meccanismi di applicazione delle normative europee che impattano sul nostro diritto, sulla nostra economia e sulla nostra sovranità, allora i cittadini devono saperlo. Subito. Tutto. Nero su bianco.
Perché tenerlo nascosto? Forse perché è deleterio? Sì, è legittimo sospettarlo: se l’addendum viene tenuto segreto, se viene discusso lontano dai riflettori, se viene approvato in silenzio, allora è probabile che contenga fregature.
Fregature pesanti.
Fregature che ci vincolano in modo irreversibile a un’Unione Europea ormai svuotata, tecnocratica, e sempre più distante dai popoli.
Non è un caso se Monaco si è sfilato e Andorra – con grande dignità – ha scelto di sottoporre tutto a referendum.
San Marino invece continua a navigare nel silenzio. Nelle tenebre.
Ma la luce sta arrivando. E il popolo è stanco di aspettare.
Solo il referendum può legittimare questo passo
Beccari non è l’amministratore delegato del nostro futuro.
Non ha ricevuto un mandato in bianco.
Non può firmare in nome di un popolo che non è stato informato, non ha letto nulla, non ha deciso nulla.
La scelta sull’adesione all’UE spetta ai sammarinesi, e solo a loro.
Non a un governo chiuso in sé stesso. Non a una Commissione Affari Esteri che lavora nel silenzio.
Perché il futuro di San Marino non può essere un documento PDF nascosto in un computer della Segreteria Esteri.
Il futuro di San Marino appartiene al suo popolo.
E il popolo ha diritto – e dovere – di scegliere.
Marco Severini – direttore GiornaleSM