San Marino. Covid: ancora lui. E il mondo torna ad avere paura della Cina … di Alberto Forcellini

Ormai ci ha davvero stancato per la sua capacità diabolica di cambiare aspetto, ma non è affatto scomparso. Anzi, stiamo entrando nell’anno quarto dell’era Covid. Per fortuna ci stiamo lasciando alle spalle tutti i rischi di lock down, nonostante la Cina.

È dal Sol Levante infatti che arrivano le preoccupazioni maggiori, per tutti gli errori che sono stati fatti in questi anni, per altro mai capiti e mai corretti. La Cina infatti è passata dalla politica “zero Covid” con restrizioni draconiane e altrettante punizioni per i disertori, a quella del “liberi tutti”. La rivoluzione silenziosa dei fogli bianchi, la gente inerme in piazza ma capace di fermare perfino i soldati, ha indotto il governo a cambiare strategia, sia per il clamore mondiale che tutto ciò aveva sollevato, sia per la vicinanza delle celebrazioni in occasione del Capodanno lunare.

Il problema è che la Cina ha scoperto di avere una popolazione immunologicamente impreparata, con una bassissima percentuale di vaccinati e le fasce più fragili del tutto indifese. Ed ecco il primo grave errore: puntare sulle restrizioni e non sui vaccini. L’improvvisa libertà ha fatto da detonatore, e gli ospedali si sono riempiti. I morti hanno raggiunto le decine di migliaia. In una tra le province più popolose della Cina, quella di Henan, quasi il 90% dei residenti risulta infettato dal Covid. Lo ha dichiarato due giorni fa un funzionario della sanità regionale, mentre tutto il Paese si trova ad affrontare un rimbalzo senza precedenti di casi legati al virus Sars-Cov-2. Mentre si rischia il milione di decessi, il governo punta il dito contro le misure adottate dagli Stati europei negli aeroporti internazionali per cercare di monitorare il contagio.

Si temono le varianti, dal momento che ormai Omicron è ampiamente conosciuta e validamente contrastata. Sotto la lente degli scienziati: Kraken, che viene considerata dagli esperti “la più trasmissibile”. Deriva da una mutazione della prima sottovariante di Omicron XBB, nota come Gryphon (un ricombinante delle varianti BA.2.10.1 e BA.2.75). A preoccupare è la doppia mutazione che la rende più trasmissibile della sua parente più stretta. Ma l’Oms rassicura: “Non esiste indicazione di una maggiore gravità”. Intanto però, la Cina ha depositato ben 540 sequenze.

Possiamo fidarci degli scienziati cinesi? Sicuramente sì. Ma non possiamo fidarci dalla politica, perché si continua a nascondere al mondo la situazione reale e perché non c’è nessuna indicazione sanitaria per le celebrazioni del 22 gennaio prossimo, quando finirà l’anno della Tigre e comincerà l’anno del Coniglio. Una scadenza che mobiliterà un miliardo e mezzo di persone.

In questo contesto si capisce e si condivide l’appello delle autorità sanitarie europee alla vaccinazione, anche quarta e quinta dose, soprattutto per gli anziani e i pluripatologici, mentre proseguono gli studi per mettere a punto nuove medicine. In ogni caso è sempre bene avvalersi dei consigli del proprio medico.

I dati sammarinesi, rendicontati settimanalmente dall’ISS, raccontano di una situazione ampiamente sotto controllo e con numeri in ribasso. Anche l’influenza, che quest’anno è più “cattiva” del solito, è ampiamente sotto controllo perché il numero delle vaccinazioni è stato nettamente superiore rispetto al passato. Circa 6.000 dosi somministrate. E se l’arrivo del freddo può far temere un aumento dei casi, una barriera così forte consentirà un contrasto ancor più efficace.

a/f