Il compromesso è un po’ come la gattina frettolosa di un celebre proverbio. La gattina, cioè, che partorisce gattini ciechi. Un saggio popolare che è applicabile ad ogni situazione, soprattutto politica.
Lo dimostra, ancora una volta, l’insieme di misure adottate a contrasto della diffusione della pandemia, disposte in un decreto che, questa volta come non mai -grazie alla tragicomica pantomima del Segretario di Stato alla Sanità-, appare evidente sia il frutto del compromesso politico e non, come dovrebbe, l’espressione del miglior equilibrio in tutela di tutti gli interessi, gli obiettivi in campo.
Ormai è chiaro che questa pandemia potrà al limite diventare endemica, ma non scomparirà e dovremo conviverci per parecchio tempo. E per farlo al meglio è necessario superare il compromesso politico; sacrificare l’impeto di ogni forza politica di maggioranza di tutelare il consenso e la “golosità” delle forze di opposizione (specie le più “disperate”) di conquistare consenso, imponendo misure efficaci e nette, chiare. Il compromesso non può più essere quello politico, ma deve essere finalizzato alla ricerca di quell’equilibrio fra esigenze di libertà della popolazione, economia e sanità.
E’ ora… Anzi l’ora è passata da tempo! Sia in Repubblica che in Italia.
Ma quel è oggi la migliore soluzione in tal senso? L’esempio da seguire arriva dalla Germania, dal suo lockdown duro per non vaccinati che, è notizia di due giorni fa, ha ridotto di sette volte in neppure un mese il numero dei nuovi contagi giornalieri. Unica concessione per i non vaccinati è il potersi recare al lavoro, ma solo con esito negativo di un tampone.
Del resto, l’obiettivo reale di ogni misura di contenimento della diffusione del virus è l’evitare un pericoloso sovraccarico delle strutture ospedaliere che, come accaduto nella primavera 2020, è andato a compromettere il diritto di cura di ogni cittadino.
Oggi, al di là delle querelle sull’efficacia della protezione vaccinale dal contagio e al di là dei milioni di stupidaggini che rimbalzano da una “bacheca” all’altra di Facebook, il dato certo è che senza la minoranza non vaccinata ospedalizzazioni e occupazione di terapie intensive attuali sarebbero poco più di un terzo di quanto è oggi. E, con quei livelli di occupazione, nessuno avrebbe subito le restrizioni di Natale, pertanto causate proprio dalla minoranza novax.
E’ giusto che una comunità intera paghi in termini di libertà personale ed economica le conseguenze deleterie conseguenti alla scelta di una esigua quanto ottusa minoranza di persone? No… Non lo è né moralmente né eticamente.
Quindi, la politica si assuma subito le sue responsabilità e superi gli “stupidi” decreti attuali varando un lockdown totale, duro, durissimo per i non vaccinati rendendo -al contempo- la vita dei vaccinati (che anche se contagiati non rappresentano un rischio prossimo in termini di sovraccarico delle strutture di cura) il più prossima possibile a quella che era nel 2019, quando il Covid nessuno neppure sapeva cosa fosse.
Sarebbe il miglior compromesso perchè la perdita economica del sistema sarebbe proporzionale alla percentuale dei non vaccinati (quindi esigua) e il tasso di libertà garantito alla comunità sarebbe il più alto possibile.
Con una misura simile, seppure un po’ “annacquata”, la Germania in meno di un mese ha raggiunto l’obiettivo di ridurre di sette volte i contagi limitando al minimo la perdita delle attività economiche.
Il Decreto di Natale sammarinese o quello italiano non potrà raggiungere lo stesso risultato creando un danno enormemente più pesante alle attività economiche e compromettendo altrettanto pesantemente il tasso di libertà della comunità.
Anche dal punto di vista etico il provvedimento non apparirebbe controverso, per il semplice motivo che andrebbe a ridurre il rischio di contagio di quella popolazione che rischia di più di avere complicazioni gravi o addirittura di morire.
L’india, dove secondo alcuni studiosi dopo l’ecatombe dei mesi scorsi (fino a 4500 morti al giorno di media settimanale) la pandemia è diventata una malattia endemica (una sorta di influenza per intenderci) grazie alla presenza di anticorpi in quasi la totalità della popolazione, dà un’altra lezione al legislatore: oggi che i vaccini e l’esperienza accumulata nelle cure hanno ridotto fortemente complicazioni e decessi, il contagio in sé non rappresenta più un problema ma, anzi, potrebbe essere il metodo più efficace per trasformare il Covid in malattia endemica così da tornare al più presto alla normalità. Una normalità per vaccinati e non vaccinati…
Enrico Lazzari
