San Marino. Covid, siamo sempre soli contro la pandemia, ma non siamo un’isola e i rischi sono dietro l’angolo … di Alberto Forcellini

La salute non è un obbligo: è un diritto. Ma è davvero un diritto condiviso? Se ad ogni passo, ad ogni scelta, si innescano schegge impazzite, diventa sempre più difficile andare avanti. Anche la politica ci mette del suo, mentre dovrebbe parlare con una voce sola in difesa dei cittadini.

Il dato di fatto è che San Marino ha superato i 250 casi attivi. È una ben magra consolazione che ci siano pochi ricoverati e nessuno in terapia intensiva. Numeri molto alti danno un rischio maggiore di un aggravio della situazione e, in men che non si dica, si potrebbe tornare al conteggio del numero dei malati.

È semplice da capire: ci sono ancora troppe persone in giro non vaccinate. Questo mette a rischio di contagio anche i vaccinati perché la copertura non è mai al 100 per cento.

Basta guardare i numeri italiani ed europei: la malattia, anche nelle sue forme più gravi, colpisce i non vaccinati. A voglia dire che il Covid diventerà come un raffreddore e dovremo imparare a convivere con esso: per il momento è molto peggio di un raffreddore, perché è capace di uccidere. E per circolare meglio, cambia continuamente la sua genetica. L’unica nostra arma rimane il vaccino.

Ne è pienamente convinta la stragrande maggioranza dei sammarinesi, che ha ripreso a fare le file, con pazienza e compostezza, per ricevere il richiamo e mettersi quanto più possibile al riparo. Perfino i volontari della Protezione Civile hanno ripreso servizio, per mettersi a disposizione di eventuali necessità delle persone e per garantire il regolare svolgimento dei flussi.

Tutto questo dimostra che alla gente interessano poco o niente i sofismi di politicanti che fanno sottigliezze sul green pass, che è un aspetto conseguente alla campagna vaccinale proprio per garantire la sicurezza di chi è vaccinato nelle manifestazioni quotidiane della propria vita, come andare al ristornate, fare sport o frequentare sale pubbliche. Lo sanno bene le attività commerciali, che hanno passato mesi da incubo durante il lockdown e che oggi sono d’accordissimo sulle misure che tutelano anche loro.

Visti i numeri, la Commissione vaccini ha appena chiesto al governo un’ulteriore stretta, ovvero imporre l’obbligo di green pass a locali e attività di ristorazione, mense comprese. Una restrizione alla libertà? No davvero: la libertà è un concetto che va maneggiato con cura, non è un arbitrio, ma una responsabilità verso gli altri. Quindi deve essere vincolata alla sicurezza dei singoli e alla sicurezza della comunità. Questa è l’opinione dei vaccinati, che sono la stragrande maggioranza.

Pensiamo al Natale? Certo che si pensa alla festività più familiare e intima di tutto l’anno, la quale ha anche una grande valenza economica. Gli operatori dei Comuni Italiani che sono già andati in zona gialla, temono un ulteriore aggravio della situazione, addirittura lo spettro delle chiusure totali. Regioni e Province stanno già prendendo misure di prevenzione per cercare di evitare il peggioramento dei contagi e le inevitabili chiusure. Tra le nuove disposizioni italiane, l’apertura delle vaccinazioni anche ai bambini, che contribuiscono al 10 per cento alla percentuale di contagio.

San Marino che fa? Può permettersi di lasciare libero accesso a tutto e a tutti, senza nessun controllo, senza nessuna restrizione? L’esempio l’abbiamo avuto l’anno scorso. Le misure preventive e l’intensificazione della campagna vaccinale ci mettono al riparo da un aumento esponenziale dei contagi, ma soprattutto garantiscono quel tanto di libertà che permette alle persone di non rinunciare alla socialità e al divertimento. Purché siano vaccinate.

Sono loro, le persone immunizzate, che non accettano più le accuse, le violenze verbali e le intransigenze delle persone non vaccinate. Non vanno in piazza, non fanno comunicati, ciò nonostante non perdono il senso di responsabilità collettiva e come dice Concita De Gregorio nel suo ultimo libro: “Comincia tu, intanto sii gentile, e poi fai quello che vuoi”.

Forse in pochi ci pensano, ma i sanitari sono stati di nuovo precettati per fronteggiare la nuova ondata, non potranno chiedere né ferie, né permessi. Non è giusto che per il secondo anno consecutivo si scarichi sulle loro spalle il peso della pandemia. Noi possiamo fare solo una cosa: non ammalarci di Covid. Quindi vacciniamoci!

a/f