Supera i 50 milioni di euro (ma potrebbe arrivare a oltre 70) l’ammontare del credito di imposta che lo Stato di San Marino riconoscerà agli istituti di credito che si sono accollati i buchi delle banche commissariate e liquidate.
il più consistente è quello del Credito Sammarinese, come riferisce il capogruppo della Dc, Luigi Mazza durante la conferenza stampa di presentazione della Festa dell’Amicizia del Pdcs in programma da giovedì a domenica: l’ammontare del buco accumulato dal Cs dovrebbe aggirarsi intorno ai 30 milioni di euro. Poi c’è quello dell’Eurocommercial Bank, che ammonta a 19 milioni di euro.
(A Giornale.sm risulta invece che il credito d’imposta per Banca Cis sembra essere di 29 milioni di euro ndr)
“Si tratta di importi – spiega Mazza – che sono al netto delle somme immobilizzate a seguito di indagini per riciclaggio o altro che potrebbero quindi essere soggette a confisca”. Infine la Banca Commerciale Sammarinese con un credito di imposta ipotizzato di oltre 20 milioni ma dato che buona parte è appunto soggetta a provvedimenti che potrebbero portare alla confisca delle somme, attualmente il credito di imposta dovrebbe aggirarsi sui 5 milioni di euro.
Soldi che lo Stato quindi rinuncia a incassare concedendo appunto un credito di imposta dilazionato nel tempo fino a un massimo di 10 anni per un totale appunto al momento calcolato in 54 milioni di euro.
A questa cifra andrebbero poi aggiunti i 145 milioni concessi in due momenti, prima 60 milioni e poi l’anno scorso 85 (tramite i “Titano bond”) dallo Stato alla Cassa di Risparmio, di cui è in atto il rientro e in caso di difficoltà potranno essere convertiti in azioni dell’istituto di credito (…) San Marino Oggi