San Marino. Crescono i morti da “cure alternative”, parla il direttore dell’Authority sanitaria

GualtieriIn Italia sta crescendo il fenomeno delle medicine alternative, al limite della stregoneria, per curare anche le malattie più gravi come il cancro.

Si parte dal semplice bicarbonato e si arriva ad escrementi di capra, veleno di scorpione e madonnine nei preservativi. Complici i social network, e spesso la disperazione dei malati e delle loro famiglie, queste pratiche continuano a diffondersi.

C’è ad esempio il così detto metodo Hamer, uno di quei rimedi che sembrano usciti dal Medioevo, e invece circolano, a volte uccidendo, nell’Italia di oggi. Questa medicina alternativa è stata elaborata dall’ex medico tedesco Rike Geerd Hamer, dopo la morte del figlio Dirk, ucciso nel 1978 da un colpo partito dalla carabina di Vittorio Emanuele di Savoia. L’anno successivo, Hamer fu colpito da un tumore del testicolo che, dopo la guarigione, attribuì allo choc causatogli dalla morte prematura del figlio. In pratica secondo i seguaci di Hamer le malattie sono la conseguenza di un conflitto psichico e non si curano con i farmaci.

Seguivano questa teoria anche Eleonora Bottaro e la sua famiglia, la giovane padovana 18enne, studentessa dell’istituto agrario, morta a causa di una leucemia dopo che i genitori, con il suo assenso, avevano scelto nei mesi scorsi di rifiutare la chemioterapia proposta dei medici, affidandosi a cure a base di cortisone e vitamina C.

In precedenza era stata Stamina, la “pozione magica” a base di cellule staminali, a sollevare dibattiti e polemiche e a causare morti.

Ancora prima, nel 2010, si parla del Vidatox, presunto farmaco anticancro a base di veleno dello scorpione azzurro, che vive solo sull’isola di Cuba. La Finanza continuò per mesi a bloccare i flaconi commercializzati da una ditta albanese e somministrati proprio a San Marino. Sempre a Tirana, il 16 ottobre 2012, una “gravissima alcalosi” da bicarbonato uccise Luca Olivotto, 28enne con un tumore al cervello che era finito nelle mani di Tullio Simoncini. L’autore di “Il cancro è un fungo” era stato radiato da un Ordine inorridito di fronte alla tesi secondo cui i tumori sarebbero causati da funghi, e per debellarli basterebbe creare al loro interno un ambiente alcalino. “Il chirurgo aveva detto a Luca che non poteva operarlo subito. E lui, per non aspettare, scelse la strada alternativa”, racconta Luigi Conte, segretario Fnomceo, la federazione degli Ordini dei medici.

Nel 2008 è toccato a Clara Palomba, 16enne di Firenze, malata di diabete. La sua curatrice, l’americana Marjorie Randolph, le consigliò di passare dall’insulina alle vitamine. Per nemesi, la stessa santona fu trovata morta in casa l’anno dopo, con le tracce di una pozione fai-da-te.

“Possiamo radiare queste persone – spiega Roberta Chersevani, segretaria della Fnomceo, a Repubblica.it – ma loro possono fare ricorso alla Commissione centrale per gli esercenti professioni sanitarie”. Peccato che le decisioni di questo organismo siano state sospese a data da destinarsi da una sentenza di Cassazione del 2015. Ecco allora che Gabriella Mereu, 62 anni, di Cagliari, inventrice della “terapia verbale”, continua a dare consigli su Facebook. “Mi ero accorta che la mia anima non era più congruente con alcune parti del mio corpo. Avevo bisogno di reintegrarla. Così sono guarita”, racconta ad esempio sul social Alessandra Olgiati, ex malata di cancro. Radiata, la santona ha sfruttato l’opzione del ricorso. “Avevamo decine di pazienti a protestare sotto le finestre”, racconta Raimondo Ibba, presidente dell’Ordine di Cagliari. La più folkloristica fra le terapie della Mereu prevede di inserire una madonnina in un preservativo contro infezioni e infertilità.

“Noi abbiamo una normativa che autorizza le strutture sanitarie ad operare una volta riconosciute – spiega il direttore dell’Authority sanitaria Andrea Gualtieri – e come Authority facciamo controlli annuali ed abbiamo il potere di far chiudere anche le strutture in caso di inadempimenti. Ad esempio nel caso Stamina avevamo diffidato la struttura che poi ha chiuso. Abbiamo diffidato a suo tempo anche le strutture che usavano il Vidatox. Siamo piccoli – sottolinea il dirigente sanitario – e abbiamo un controllo capillare sul territorio. Infatti nonostante il poco personale i controlli proseguono”. Con l’arrivo di nuovo personale Gualtieri punta anche al controllo per via telematica.

Ad ogni modo il dirigente assicura: “A San Marino si può stare tranquilli”. Ad ogni modo Gualtieri tiene a fare una precisazione: “Alcune pratiche di medicina tradizionale sono riconosciute. L’importante è che siano sottoposte a valutazione e sperimentazione che dimostrino che la terapia sia valida. I nostri controlli si basano sull’utilizzo e sulle indicazioni che hanno le terapie”. Detto ciò non transige sul resto. “Blocchiamo tutto quello che viene utilizzato in patologie importanti – assicura – come l’omeopatia per curare il cancro”.

Gualtieri reagisce con pacatezza di fronte al proliferare degli scettici verso la medicina tradizionale.

“Ritengo opportuno che ci sia un dialogo tenendo ferme le evidenze scientifiche. Ad esempio le vaccinazioni sono importanti per la comunità. C’è un movimento in crescita che va ascoltato ma a cui va spiegato che la così detta medicina tradizionale è la strada principale per evitare brutte malattie e che le scorciatoie sono pericolose”.

Gualtieri non ha dubbi: “La nostra medicina con evidenza scientifica rimane la prima scelta. Poi si può integrare con altre a patto però che ci siano studi seri”.

La Tribuna.sm

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