San Marino. Crolla il numero dei matrimoni sul Titano

Schermata 2014-08-14 alle 07.47.40Salvo sorprese il 2014 sarà l’anno con meno matrimoni celebrati sul Titano dell’ultima decade. A raccontare questo particolare dato sono gli indicatori raccolti dall’Ufficio programmazione economica, centro elaborazione dati e statistica, detto brevemente Upecedes. Meno 30%

Nei primi sei mesi dell’anno in corso infatti i “Sì” sono stati in totale 65 contro i 97 dello stesso periodo del 2013. Un calo di circa un terzo. In particolare a diminuire vistosamente sono stati i matrimoni celebrati con rito civile che sono pas- sati dai 77 del 2013 ai 46 di quest’anno mentre a sorpresa quelli celebrati in chiesa sono rimasti stabili, a 15.

Mai così pochi “Sì”

Scorrendo i dati si sco-pre che il 2014 ha già raggiunto un record negativo: mai nei primi sei mesi degli ultimi sei anni il numero delle unioni legalizzate era stato così basso. Nel 2008 erano state 91, 83 l’anno dopo, 90 nel 2010, 72 nel 2011, 83 nel 2012 e appunto 97 e 65 gli ultimi due anni. Luglio e settembre i mesi più amati

Il raffronto va fatto in questo modo perché com’è noto i matrimoni non sono suddivisi equamente nei vari mesi dell’anno. Scorrendo le tabelle dell’Upecedes infatti si osserva chiaramente come primavera e estate siano i periodi più gettonati dalle coppie per giurarsi amore eterno con picchi costanti negli anni nei mesi di luglio e settembre.

5 anni fa il boom

Per quanto riguarda i dati annuali si osserva che dal 2005 ad oggi, il periodo in cui sono disponibili gli indicatori dell’Upecedes, il 2009 è stato l’anno in cui si sono celebrati più matrimoni (238) mentre quello in cui se ne sono celebrati di meno è stato curiosamente l’anno prima quando i “Sì” sono stati 202. Se nella seconda metà del 2014 non ci sarà un picco di unioni per la prima volta il numero totale potrebbe scendere al di sotto della soglia delle 200 unità.

Quali le cause?

Difficile pronosticare se nel 2015 ci sarà il rimbalzo come nel 2009 oppure se il calo di quest’anno proseguirà anche in futuro. Come è altrettanto difficile individuare le cause dietro a questa diminuzione. Semplice perdita d’interesse per il giuramento di amore eterno o anche qui c’è di mezzo la crisi economica che sta colpendo negli ultimi anni come non mai?

Sposarsi può costare caro
D’altronde è inutile negarlo: sposarsi può costare molto caro. Secondo uno studio dell’associazione Federconsumatori del 2011 un matrimonio completo può costare da un minimo di 12 mila euro per chi sceglie di risparmiare su ogni voce fino a un massimo di 55 mila per chi non vuol badare a spese. Tra le voci più corpose ci sono gli abiti per gli sposi (per cui si può spendere un minimo di 1.200 euro se si sceglie il noleggio o l’acquisto di vestiti di bassa qualità), il viaggio di nozze (da 2.200 euro in su) ma soprattutto il tradizionale cenone. Lo studio italiano stima che con 100 invitati si possano spendere dai 6 mila ai 19 mila euro.

Se a questi aggiungiamo bomboniere, foto, fiori e fedi il conto schizza ai livelli del prezzo di una auto di media cilindraga. E infatti in molti casi le coppie si affidano a prestiti bancari o alle donazioni dei genitori (quando possono farlo) per avere il proprio matrimonio come sognato.

Davide Giardi, La Tribuna