San Marino. Cruciale non gettar via ciò che di buono è stato fatto (articolo completo)

E’ tornato in auge il tema del nuovo piano regolatore grazie alla serata organizzata dal Pdcs sul territorio e per merito dei consiglieri di opposizione che in seno alla commissione quarta hanno chiesto e ottenuto una seduta straordinaria dove tra gli altri verranno auditi anche l’architetto Boeri e il suo staff.

E’ argomento di stretta attualità il nuovo piano regolatore generale di cui la politica dovrebbe cominciare a discutere a breve. A ripor-tare l’attenzione sul territorio è stata la scorsa settimana una serata pubblica organizzata dal Pdcs con l’intenzione di mettere a parte la cittadinanza di come da circa due anni sia stato dato l’incarico all’architetto Boeri e ad altri di realizzare un nuovo prg essendo quello vecchio risalente al lontano 1992.

Di quell’incarico di cui risulterebbe conclusa la fase due da circa un anno, ad oggi la politica non ne saprebbe più nulla perché il Segretario avrebbe tenuto per sé la visione strategica e portato avanti con gruppi riservati della maggioranza una serie di incontri. Riesumarlo dal cassetto dove è rimasto confinato per poterlo finalmente condividere è la richiesta che sta arrivando da parte di tutte le forze di opposizione e anche dalle categorie datoriali che a questo proposito hanno chiesto un confronto più sincero. Di qui a qualche settimana potrebbe dunque delinearsi un quadro un po’ più chiaro anche su questo tema: è prevista nei prossimi dieci giorni una seduta straordinaria della commissione quarta dove si parlerà anche di piano regolatore. Poi la speranza è che si passi dalle parole ai fatti e che si parta dal non gettare al vento quei pochi esempi dove il costruire si è veramente ispirato ad un modello innovativo ed ecosostenibile. E’ infatti inevitabile quando si parla di questi temi chiedersi che ne farà un’opera nuova, costruita anche per la collettività che non ancora inaugurata già versa, a causa dell’incuria, in uno stato di profondo degrado.

Il riferimento è ovviamente all’headquarter di Gualdicciolo di cui forse non è vano ripercorrere un po’ la storia “A Gualdicciolo – è scritto sulla relazione degli architetti – Castello dello Stato di San Marino è cresciuto nel tempo il fabbisogno di spazio pubblico per via della diffusione di attività produttive, servizi e residenze e, parallelamente, del consolidamento di una vita comunitaria. Per questo, la prima richiesta che Il Presidente di Asset Banca, Dott. Stefano Ercolani ha rivolto all’arch. Marcello Dellarosa dello studio riminese archiNOW!, autore del progetto insieme allo studio Antao di San Marino, è stata quella di aprire la Banca al quartiere.

Una Committenza molto colta ed illuminata, che sin dal principio, ha chiesto di realizzare un edificio che fosse un magnete urbano in grado di innescare un dialogo con il suo intorno. Una seconda importante scelta è stata quella di intervenire su un edi co già esistente, che versava in condizioni di degrado. Rigenerare un luogo urbanizzato è certamente una sfida più complessa progettualmente ed impegnativa finanziariamente rispetto a quella di consumare territorio inedificato. I progettisti si sono trovati davanti ad una costruzione fatiscente e ad un piazzale asfaltato privo di identità.

Era evidente che gli spunti progettuali non andavano cercati all’interno dell’area, ma intorno ad essa. In che modo il nuovo edicio avrebbe potuto essere utile al quartiere?

In genere le banche sono piccoli fortini, asserragliati verso l’interno. Questa architettura è l’esatto opposto: è un organismo aperto, interconnesso, permeabile e, dove è necessariamente chiuso, diviene trasparente. È dunque quello che, simbolicamente, ogni banca dovrebbe essere: un istituto a servizio della collettività, che favorisce il dialogo rispetto al monologo e che, nell’inserirsi nel tessuto comunitario, promuove la qualità, l’innovazione e la crescita. Dal punto di vista funzionale, la planimetria degli spazi esterni è congegnata per raccordarsi al contesto e per creare luoghi d’incontro: la nuova, elegante pensilina dell’autobus, che di per sé è un micro spazio pubblico dotato di sedute lineari, di uno specchio d’acqua e di aiuole fiorite; il percorso centrale in colombiano che attraversa il nuovo pacheggio, per collegarsi alla galleria dell’adiacente centro Gualdo; il piccolo anfiteatro e le aiuole alberate, arricchite da ulteriori sedute e giochi d’acqua, che articolano l’area posta a sud-ovest dell’edificio; le tettoie del parcheggio di superficie, rinverdite in copertura da variopinte specie di Sedum: tutti gli esterni sono disegnati con l’obiettivo concreto di cucire, accogliere e dotare il quartiere di nuovi luoghi pubblici, ombreggiati dal verde.

A questo sistema di spazi si aggiungono anche due importanti ambienti all’interno dell’edificio stesso, ovvero l’ampia sala polifunzionale ubicata al secondo piano e un vero e proprio gioiello architettonico: l’elegante auditorium da circa 180 posti, scavato nel terreno e articolato su due livelli, il primo dei quali presenta un’ampia sala che può variare configurazione ed uso a seconda delle esigenze. Dunque, la nuova sede di Asset Banca regala a Gualdicciolo una dotazione davvero ricca di contenitori, esterni ed interni, che potranno accogliere eventi, manifestazioni ed iniziative di varia natura, riempendosi del contenuto più vitale per un quartiere: la socialità”.

Il nuovo libro dei sogni recherà probabilmente scritte più volte le parole socialità, riqualicazione, cultura. Parole che, è bene non dimenticarlo, qualcuno ha già inciso sulle pietre. Non è un caso allora che il nuovo piano strategico per il turismo, annunciato da Usot come vera e propria rivoluzione culturale, raccomandi di affiancare al Kursaal anche l’Auditorium di Gualdicciolo.