Occorre “superare una serie di distorsioni sul fronte normativo, ad iniziare dalla sospensione della chiamata nominativa diretta”.
Di fronte alla “totale indisponibilità” al dialogo del governo, continua la mobilitazione “Sviluppo e lavoro adesso” della Centrale sindacale unitaria. Dopo i sit in dei giorni scorsi di fronte all’Ufficio del lavoro e al tribunale, i prossimi appuntamenti sono domani 15 maggio all’ospedale “sui temi della tutela della sanità e dello stato sociale” e mercoledì 28 maggio sul Pianello, “con al centro la situazione dei conti pubblici e il bilancio dello Stato”.
Dopodichè, precisa una nota, scatteranno le “assemblee con tutti i lavoratori e pensionati”.
Il sindacato caldeggia “una vera e propria terapia d’urto contro la disoccupazione, indicando quale obiettivo possibile a breve termine la creazione di almeno quattrocento posti di lavoro”. Da un lato realizzando “una mappa dei bisogni formativi delle imprese”; dall’altro attraverso “una lotta serrata al lavoro nero e irregolare”. Occorre inoltre “superare una serie di distorsioni sul fronte normativo, ad iniziare dalla sospensione della chiamata nominativa diretta”. E la Csu se la prende anche con le banche, che “nella quasi totalità” di negare alle imprese il credito necessario”. È dunque necessaria “una norma che stabilisca l’impegno per le banche di destinare una quota delle somme depositate a San Marino, quale credito alle aziende per creare nuovi posti di lavoro e tutelare quelli esistenti”.
La Tribuna