San Marino. Csu: “Rilancio dell’edilizia fondamentale per uscire dalla crisi”. in sei anni imprese costruzioni “diminuite da 461 a 370” con “451 licenziamenti”

edilizia“Non aiuta certo un rilancio del settore l’ultimo decreto sui mutui prima casa, provvedimento che riduce fortemente gli incentivi economici per l’acquisto dell’abitazione, penalizzando soprattutto le giovani coppie. A questo poi si aggiunge la scarsa dotazione economica, 700mila euro per il 2015, del fondo per le riqualificazioni energetiche. Il peso economico e l’impatto sociale del settore edilizio meritano invece un’urgente terapia d’urto che si concretizzi con un ventaglio coordinato di interventi e di risorse capaci di sostenere progetti imprenditoriali di qualità e insieme rispondere ai bisogni abitativi delle famiglie”.

Interviene così, attraverso una nota, la centrale sindacale unitaria sulla crisi che sta colpendo pesantemente il settore dell’ediliza che “rappresenta una quota importante del nostro Pil”. Dal 2008 al 2014 le imprese costruzioni sono “diminuite del 20%, passando da 461 a 370”, provocando “un taglio di 451 posti di lavoro”: per il sindacato “sono numeri che rendono non più rinviabile un nuovo piano strategico di programmazione”.

L’ultimo Prg risale infatti “al lontano 1992” ed è oggi ricordato “per l’eccessiva cementificazione del territorio e per una serie di speculazioni finanziarie gestite anche da interessi di natura malavitosa”. Il nuovo Prg, spiega la csh nelle ultime righe della nota, “deve dunque tenere conto dei pesanti errori del passato e concentrare i suoi obiettivi su riqualificazione dell’edilizia pubblica, miglioramento della viabilità e interventi mirati e funzionali ai veri bisogni abitativi delle famiglie.

A questo proposito sono da valutare con attenzione le richieste avanzate con una istanza d’Arengo da un gruppo di cittadini”. San Marino Oggi