San Marino. Da Repubblica Sm, Macina: “Lo strano caso di San Marino”

Martedì sera nella sala Montelupo il governo ha dato appuntamento ai cittadini sammarinesi per parlare dei temi che accendono la politica: le pensioni, l’ingresso in Europa, l’aumento delle tasse. “Tutti argomenti ai quali i cittadini di un Paese normale – ha commentato Bruno Macina, rappresentante di numerosi ex correntisti di Asset Banca, che era presente in sala – avrebbero quantomeno risposto con un fischio. Da noi si sono addirittura registrati forti e convinti applausi”. “Ho ascoltato i commenti della gente – ha detto – e io che ormai non mi stupisco più di nulla mi sono ritrovato a stupirmi di come stavano reagendo. I più parlavano di soluzioni imposte dal passato, come a dire che se non c’è più trippa per gatti le colpe vanno ricercate nei precedenti governi, non in questo, fatto di persone serie che si impegnano e non possono far altro che aumentare le tasse e chiedere aiuto all’Europa. Mi chiedo se abbiano guardato bene perché a me pare ci siano sempre le stesse facce”. “Certo – ha proseguito – la sala non era pienissima ma c’erano molte persone, alcune delle quali immagino vicine al governo. Non c’è altra spiegazione perché è impossibile che il Paese se ne stia zitto e immobile e che anzi plauda pure con riverenza a chi gli sta dicendo che aumenteranno le tasse e verranno inevitabilmente ridotti i servizi. Ed è proprio il silenzio e l’immobilismo che più di tutto mi fa paura. Mi sono chiesto tutto il tempo dove si trovavano i sindacati e perché non stiano facendo sentire la propria voce. Sì, è vero, minacciano la mobilitazione generale ma l’impressione è che non facciano sul serio. In questo Paese si vuole fare sciopero ma non lo si vuole fare troppo. Così non si va da nessuna parte, anzi si va diritti in Europa dove mi pare la gente non volesse andare fino a non molto tempo fa, almeno questa era stata la volontà delle urne uscita dal referendum. Ora che cosa è cambiato? Si fa presto a dire Europa ed è un attimo entrarvi, poi i problemi iniziano quando l’Europa comincia a dettare i suoi programmi fatti di tagli alle pensioni, ai posti di lavoro, al welfare in generale. Ci renderemo conto tardi che uscire da quel ginepraio non sarà così facile. La mia domanda è…la gente avrà capito che è in gioco il futuro nostro e quello dei nostri figli?
A ben vedere non si perde occasione per attribuire ai passati governi la gestione fallimentare del Paese per cui la situazione ora è complessa e i soldi sono finiti. Il mio appello è che se davvero non ci sono più risorse i nostri ‘cari’ Segretari dovrebbero almeno limitare i danni e non dar fondo anche alla residua buona fede dei sammarinesi”.
“Difficile credere a chi ci ha parlato martedì sera visto che si è descritta lungamente la situazione complessa in cui San Marino starebbe versando senza però proporre soluzioni chiare. Si naviga a vista su tutto, in particolare sulla grande ‘magagna’ legata alla Cassa di Risparmio. E si sa che seguiremo alla lettera le indicazioni del fondo monetario tranne quella di riprivatizzare Cassa considerato che lo Stato in questi anni avrebbe iniettato risorse per l’equivalente di 220 milioni di euro. Ma sarà vero? O alla fine si sarà costretti a prendere la strada della riprivatizzazione”? “Questo governo – ha concluso Macina – ha fatto bingo su tutto andando a colpire le banche, il tribunale, l’ospedale, le pensioni e ora sembra anche le scuole”.
Il prossimo appuntamento sarà, sempre nella cornice della Sala Montelupo, il 12 aprile dove è prevista anche la presenza dei sindacati.

Repubblica Sm