Emily Putti, protagonista emergente del Calisthenics, ha attraversato una straordinaria evoluzione nel corso dell’ultimo anno. Da neofita a esperta in questa forma di ginnastica di strada, Emily ha rappresentato San Marino e l’Italia ai mondiali di Stoccolma, distinguendosi come l’unica donna in squadra.
Il suo percorso verso la ribalta è stato accelerato dalla recente vittoria della medaglia d’oro a Lugano. Poi la sfida più impegnativa durante la “battle” di semifinale, con le migliori del mondo nella specialità Freestyle.
Una storia di sport bellissima, che merita di essere raccontata.
Emily Putti, può spiegare brevemente cos’è il Calisthenics?
“Il Calisthenics è una disciplina che prevede l’utilizzo del proprio corpo come resistenza per sviluppare forza ed equilibrio. Come ha scritto lei, potremmo definirlo la ‘ginnastica di strada’ ed è uno dei metodi di allenamento più antichi al mondo usato fin dai tempi dell’antica Grecia. A me piace definirlo ‘una vera e propria sfida alla gravità’”.
Come si è avvicinata a questo sport?
“’Legge dell’attrazione’, mi spiego: il mio sogno più grande da bambina era quello di fare la ginnasta ma per una serie di motivi non mi è mai stato possibile farlo. Per puro divertimento allora ho cominciato ‘ad appendermi alle sbarre’ che trovavo nelle palestre o nei parchi senza seguire alcun tipo di logica. Caricavo qualche video su Instagram ed il mio coach Pasquale Cardillo li vide sotto consiglio di mio fratello. Da lì fui presto invitata da Pasquale nella sua palestra, Evolve Calisthenics e da lì tutto ebbe inizio”.
Come è stato possibile in solo un anno arrivare ai vertici di questa disciplina?
“Parole di Pasquale il primo giorno che mi vide: ‘Tu hai potenziale, insieme possiamo fare grandi cose ma devi crederci tanto quanto ci credo io’. Io lo volevo, lo volevo davvero e allora da lì stravolsi tutta la mia vita in funzione di questo obiettivo. Io ci misi tanta dedizione ed allenamento mentre Pasquale diede il meglio di sé come coach e supporto psicologico. Non ci avrebbe scommesso nessuno ma Pasquale sì ed io pure, e come piace dire al coach ‘la profezia si è avverata’. Non è stato per niente facile, c’è ancora tanta strada da fare ma insieme l’abbiamo reso possibile”.
Orgogliosa di rappresentare San Marino e l’Italia?
“Sono molto orgogliosa di rappresentare San Marino in primis perché quando arrivi da uno Stato così piccolo è difficile affermarsi soprattutto nello sport. Rappresentare l’Italia invece mi rende fiera non solo come atleta, ma come donna in quanto sono stata la prima a portare la bandiera italiana ad uno dei campionati mondiali più rilevanti nel panorama del Calisthenics”.
Che cosa le sta dando lo sport?
“Credo molto nel potere dello sport, agli insegnamenti di vita che è stato capace di darmi come la disciplina e la determinazione ma ancor di più mi insegna ogni giorno cosa significa la collaborazione, il sostegno reciproco, il senso di appartenenza e tutti quei valori che possono essere riassunti nella parola ‘famiglia’”.
Cosa si sente di consigliare alle ragazze, alla luce della sua esperienza personale?
“Le ragazze che praticano Calisthenics sono davvero pochissime a causa di false credenze che io ed il mio team stiamo cercando di abbattere. Il mio consiglio ? Investite le nello sport, non fatevi spaventare dalla difficoltà del percorso e dai giudizi della gente: la soddisfazione che ne deriva è immensa”.
David Oddone
(La Serenissima)