San Marino. Dal Referendum una sentenza: i sammarinesi non vogliono più questo Governo! …. di Marco Severini

Governo 2013-2014E’ una sentenza di morte politica quella emersa ieri sera dopo lo spoglio delle schede dei due referendum tecnici Fondiss e libere professioni ISS.

I sammarinesi non guardando il colore politico, per la prima volta, si sono uniti e hanno mandato a quel paese uno dei peggiori governi di sempre del Titano. E’ una sentenza di morte politica, come ho scritto, contro un governo nato senza idee che vive alla giornata mettendo tasse e non riuscendo a creare sviluppo.

Mi ero ripromesso di non fare nomi, ma sicuramente invece li farò. Non concentriamo l’attenzione solo sul capro espiatorio, ovvero quel Segretario Mussoni, lasciato solo, che ha voluto pervicacemente fare approvare delle leggi che erano chiuse nel cassetto da anni (chissà perché?) in quanto la responsabilità del voto deve ricadere su tutto il governo, oramai così impopolare. Ce n’è per tutti.

A mio parere Mussoni e quindi il Governo hanno perso il referendum per diversi motivi. Il primo è che doveva ricercare più dialogo con le opposizioni per impostare queste leggi, spero lo facciano in futuro. Se ci sarà in futuro. Poi ha dato mano libera a Dario Manzaroli, il quale nel paese non è così benvoluto, ed è un fatto risaputo. Questa antipatia dicono sia dovuta al fatto che in passato abbia cambiato più schieramenti politici fino ad arrivare alla sua nomina – dicono – frutto di un compromesso altrettanto politico con Luigi Mazza. Sembrerebbe che alla base di questa questa ci stato il passaggio di suo figlio, Alfredo, dalle fila dell’allora PSRS alla DC. E la gente sa e non si dimentica.

La ciliegina sulla torta l’ha poi messa il duo Lazzari-Tonnini innescando il dubbio con quell’interpellanza dell’ultima ora. Politicamente ineccepibile; io non avrei saputo fare meglio. Nell’interpellanza si chiedeva se era vero che Manzaroli, o suoi familiari – e si intendeva palesemente il figlio – avessero partecipazioni o interessenze in cliniche private, facendo pensare che ci fossero degli interessi privati personali nella legge sulle libere professioni ISS. Anche la vaga risposta di Dario Manzaroli non ha aiutato molto, sinceramente. Non basta affermare di non averle, quando magari suo  figlio le ha, e non provare – con carte alla mano – questo.

Ma a parte le disavventure di Mussoni, Manzaroli & soci questo è stato il referendum più politico che ci sia stato negli ultimi anni, come ha detto giustamente Erik Casali nel corso della trasmissione di ieri sera. La gente con quei Si ha votato contro questa maggioranza parlamentare schiacciabottone, contro il pollice verso di Luigi Mazza, contro l’incapacità di Valentini e Arzilli, contro la legge liberticida sull’editoria che non vuole fare scrivere la verità ai giornalisti non schierati e contro il peggiore governo da sempre della Repubblica di San Marino.

Perché se si facesse ora, o appena dopo che fosse emanata, un referendum sulla legge Belluzzi, quella liberticida sull’editoria anti-Severini, quale sarebbe il risultato? Si ripeterebbe il plebiscito di ieri. Quindi non è questione di Mussoni, dato che Belluzzi forse avrebbe un risultato ben più peggiore, ma di questo Governo che oramai è sostenuto solo da una minoranza nel paese. Questo è il dato politico.

Eppoi non sono state elezioni politiche! Figuriamoci l’esito di elezioni dopo una campagna elettorale politica! Devastante per tutta la maggioranza. Partiti che sono il pilastro democratico sammarinese e che hanno fatto la storia politica di questo paese ora sono visti come elefanti anacronistici lontanissimi dalla realtà attuale e che potrebbero essere falcidiati dall’ondata di protesta dei cittadini sammarinesi che non vedono nel futuro una speranza di una vita migliore.

Eppure basterebbe poco! Siamo in 30.000 in 60 Kmq. Basterebbero due o tre manovre che perfino questo governo potrebbe fare! La strada del parco tecnologico (che ha anche cambiato nome per renderlo più appetibile come se una supposta fosse diversa con il nome inglese!), oppure quella delle tasse applicate – vedi la patrimoniale – perché non si è capaci di instascare i soldi della monofase non ha portato grandi giovamenti ai sammarinesi che sono sempre più poveri, disperati, arrabbiati e senza lavoro. E loro sono gli elettori! E non la fantastica Europa, che anche ieri un certo Tamagnini ha tirato fuori a sproposito. L’esito del referendum, anche su due quesiti difficili, improponibili ed ostici come questi, era scontato! Mussoni o non Mussoni! Molta gente non ha nemmeno capito le varie sfumature delle due leggi, ma il voto ha avuto un’altra valenza. Si è andati a votare per dare un forte segnale. Quello del cambiamento.

Fino a che ci saranno ministri, e la mia mente va al Segretario dell’Industria che fù Marco Arzilli in principalmodo, che non creano sviluppo pratico (le favole della Maxdo, della macchinetta elettrica, del parco tecno-scientifico e tecnologico e dell’aeroporto fallito di Rimini non incantano più) ovvero posti di lavoro decenti ai disoccupati, indotto per il settore commercio, pluralità di aziende che investano nel nostro sistema paese questi risultati saranno sempre più devastanti per chi è al Governo. Ci vuole coraggio, ma davvero tanto, stasera a presentare – dopo una sconfitta devastante del genere – l’ennesima presa in giro che è il parco tecnologico. Ci vuole davvero coraggio a spendere ancora tanti soldi dei sammarinesi senza un serio ritorno di posti di lavoro! Della fuffa di Arzilli i sammarinesi – lo abbiamo visto – non sanno più che farsene. Vogliono risposte sennò protestano, e per ora in modo pacifico.

Che facciano una seria autocritica, capiscano che non hanno le capacità – tranne alcuni – per risollevare il paese e sostituiscano quei Ministri che non sono riusciti a fare quel BENE COMUNE  per cui sono lautamente pagati.

Ma lo capiranno? Oppure vivacchieremo sino alle prossime elezioni politiche guardando Pasquale Valentini che sornione ci farà sempre di più avvicinare all’Europa? La gente non vuole questo e, prima che veramente si arrabbi con proteste molto forti e violente occorre dare una risposta seria ai loro bisogni, che per qualcuno sono primari.

Chi può stacchi la spina e si rivada a votare, o si faccia un nuovo governo di unità nazionale per risollevare l’economia di questo paese. Questa è l’unica strada, delle favole e delle promesse ci siamo stufati.

Marco Severini – Direttore del Giornale.sm