Fino a ieri il settore finanziario rappresentava il sole attorno al quale girava tutta l’economia di San Marino. La crisi finanziaria mondiale prima, e lo scudo fiscale del ministro dell’economia, Giulio Tremonti, poi, hanno costretto nel 2009 i governanti della piccola città-stato a interrogarsi sul loro futuro economico. «La risposta è “Advance San Marino”, cioè un mix di turismo, agroindustria, gastronomia e commercio, tutte attività che se diventano “sistema” possono rivelarsi la base di un nuovo modello di sviluppo».
Ad affermarlo è Silvia Della Balda, sottosegretario di stato all’Industria sammarinese che ha ricevuto a gennaio l’incarico di realizzare l’ambizioso progetto. «Il turismo che già oggi ci sceglie per qualità dei suoi vini, olio, carni e formaggi, diverrà uno dei pilastri più importanti della nostra economia», assicura, «e su questo fronte investiremo molto. È pronto, infatti, un progetto di legge finalizzato a incentivare la certificazione delle imprese tradizionali e la nascita di nuove aziende, ad avviare produzioni innovative, per esempio nel settore dolciario e della pasticceria, a sostenere l’impegno dei giovani imprenditori».
La scommessa è dunque far crescere il turismo enogastronomico di qualità partendo dalla base larga del turismo estivo che attira sul Titano ogni anno oltre 2 milioni di persone. Le risorse e le potenzialità ci sono. Il vino, ad esempio, è una delle eccellenze del territorio che in soli 61 km quadrati vanta ben 12 etichette Dop, con una produzione di 500mila bottiglie e un export del 25%. Dalle viti tradizionali si producono i rossi (tra cui il Brugneto o il Tessano Riserva) e i bianchi (come il Roncale o il passito Oro dei Goti). Oltre ai vini ci sono i formaggi, che il consorzio «Terra di San Marino» produce con il latte degli stabilimenti locali: i freschi Casatella, Caciotta e Nuvoletta, e gli stagionati Campagnola, Noce e Fossa. Senza dimenticare l’olio extravergine, il miele aromatizzato, i prosciutti e i dolci. «Attualmente l’agroindustria, con 83 aziende agricole e 51 produttori di food&beverage, vale il 15% circa del nostro Pil nazionale (1,3 miliardi nel 2008, ndr), ma vogliamo svilupparla in modo integrato con turismo, commercio e cultura», dice il sottosegretario. «E per diffondere anche all’estero l’immagine rinnovata del territorio abbiamo creato “San Marino Quality State”, il marchio internazionale con il quale vogliamo riaffermare la nostra identità».
