San Marino. Dall’ISS, nuove frontiere dell’assistenza ostetrica: il percorso a basso rischio ostetrico, i nuovi corsi preparto, l’assistenza a domicilio durante il puerperio

Fino a una sessantina di anni fa, le donne partorivano in casa; poi si cominciò ad andare in ospedale e qui, progressivamente, venne la moda del parto cesareo. Dal 1932 con il 2,5 per cento di cesarei, si arriva al 32 per cento nel 2019. Nel tempo, questo aveva provocato una cultura distonica, un percorso di retroguardia culturale che aveva indotto a considerare questa modalità tra le più sicure per partorire, ma gli indici di morbilità e mortalità materna e fetale erano rimasti gli stessi. Quindi, il parto cesareo non aveva portato più salute. Invece, i bimbi nati con parto spontaneo avevano molti benefici in più, tra cui migliori requisiti immunitari. L’OMS individua allora gli strumenti per invertire la rotta, migliorare il percorso di nascita, classificare le gravidanze a basso e alto rischio; ma soprattutto recupera il ruolo dell’ostetrica, che era stato relegato all’ombra del medico. 

Sull’importanza del ruolo dell’ostetrica, ben radicato nella storia della medicina, è intervenuta Miriam Farinelli, già direttore di Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia presso l’Ospedale di Stato, introducendo i lavori di un incontro pubblico inserito nell’Open Week, la settimana dedicata alla salute della donna, promossa e organizzata dall’ISS. 

L’incontro, come ha ricordato la dottoressa Farinelli, era mirato a promuovere temi rilevanti per le gestanti e le neomamme, attraverso la presentazione del Progetto BRO (basso rischio ostetrico), in cui sono compresi i nuovi corsi preparto e la collaborazione ospedale-territorio per il supporto del puerperio a domicilio. Del resto, questo era il senso del titolo dato all’evento: “Un’ostetrica in famiglia”. 

Farinelli ha posto l’accento sulla peculiarità dell’intervento assistenziale dell’ostetrica, volto a promuovere e tutelare la salute olistica della donna, non solo in campo sessuale e riproduttivo, ma per tutta la vita fertile, fino alla menopausa. “Empatia ed ascolto sono i valori che fanno risaltare questo modello di assistenza integrata” ha sottolineato. A supporto di questi concetti, ha richiamato il terzo Bollino Rosa assegnato a San Marino dalla Fondazione Onda per i servizi offerti in tema di prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile. 

Di seguito, il dottor Antonino Lo Re, nuovo direttore della UOC di Ostetricia; e le ostetriche Giorgia Cecchetti, Maria Buttacchio e Federica Bollini hanno spiegato le nuove modalità di assistenza in cui la figura dell’ostetrica riveste un ruolo chiave quando la gravidanza si presenta completamente fisiologica. In tutta la letteratura internazionale, infatti, l’ostetrica è la professionista maggiormente presente nel percorso nascita, rendendo possibile una continuità assistenziale che parte dalle prime fasi della gravidanza per arrivare al puerperio.

Le relatrici hanno spiegato quindi come si accede e come funzionano i corsi preparto, che si svolgono nella “Sala Cicogna” appositamente predisposta a questa finalità; come vengono erogati i servizi di assistenza personalizzata; come districarsi nell’universo delle informazioni oggi reperibili dal web e non sempre utili a capire cosa siano le trasformazioni che avvengono nel corpo della donna. Prima di tutto, far capire che la gravidanza non è una malattia, ma un evento naturale, del quale non bisogna avere paura. 

Poi ci sono i corsi di accompagnamento alla nascita, dal travaglio in poi; ma anche nozioni pratiche come, ad esempio, come si fa ad allattare un neonato, come va vestito, e perfino nozioni di baby wearing, cioè la pratica antichissima di trasportare il neonato con una fascia al collo o con altro tipo di marsupio. 

La grande novità di questo progetto “BRO” è l’avvio, proprio dallo scorso mese di marzo, del servizio puerperio a domicilio. Nelle sei settimane dopo il parto, l’ostetrica continua la sua assistenza alla neomamma direttamente a casa, per guidarla nei cambiamenti ormonali che avvengono dopo il parto e il rientro nella precedente forma fisica; per spiegarle come il seno si adatta all’allattamento; come si fa il primo bagnetto al bimbo; rispondere a quesiti e dubbi nella gestione delle diverse problematiche che si possono presentare. In una frase: continuità di assistenza e cura, vicinanza e collaborazione anche nel contesto domestico e quotidiano. 

È un po’ come aver recuperato la figura di mamme, nonne e sorelle che un tempo si affiancavano nell’aiuto alla puerpera, ma oggi con il supporto di una preparazione scientifica e tecnica, che dà molte garanzie in più.