Gentile Direttore,
sono un cittadino italiano residente a San Marino dove lavoro ormai da oltre 15 anni. Nel periodo del primo lockdown che interessò tutto il mondo, seguivo giornalmente la conferenza stampa di aggiornamento del Dott. Borrelli, responsabile della Protezione Civile italiana. In quel periodo ho fatto un bonifico di € 500 alla Protezione Civile italiana. Come me tanti altri: la somma complessiva raccolta superò i 100 milioni di €. Ora, leggendo Giornalesm, apprendo che una parte delle donazioni fatte sono state utilizzate per pagare le mascherine difettose su cui un esimio (ex) esponente della finanza sammarinese ha lucrato commissioni a sei zeri. A parte l’indignazione e il disprezzo per tale persona, mi chiedo perché a San Marino non parta nessuna iniziativa giudiziaria anche su questo argomento, tenuto conto della ottima immagine che ancora una volta emerge a danno della Repubblica di San Marino per colpa di questo avido distruttore di risparmi e venditore di presidi medici non idonei a proteggere chi li indossa. Si dovrebbero cercare triangolazioni, società di comodo, intestazioni fittizie e tutto ciò che potrebbe avere utilizzato per celare i proventi mantenendone il controllo. Si dovrebbero verificare i documenti e gli atti che formalmente separano patrimoni personali in seguito a divorzio, donazioni, intestazioni; insomma tutto ciò che ovviamente è accessibile alla magistratura ma non ai cittadini o ai giornali.
Certo è che le indagini non dovrebbero essere condotte da chi sappiamo bene!
Buona Pasqua Direttore Severini