Avrà sicuramente degli strascichi legali la questione aperta da una frontaliera che lavora a San Marino dato che la stessa lamenta un danno da 4.000 euro alla sua autovettura.
I fatti risalgono a qualche giorno fa quando la donna si è rivolta al suo meccanico, italiano che ha un’officina in Italia vicino ai confini sammarinesi, dopo aver fatto rifornimento di gasolio in un distributore sammarinese. La frontaliera ha da subito avvertito che qualcosa non andava alla sua autovettura, afferma che avvertiva ”degli strattoni” alla sua utilitaria e per questo si è rivolta al suo meccanico di fiducia.
Risultato? Danno di 4.000 euro che pare nessuno voglia risarcirgli stante le dichiarazioni della donna. Probabilmente dopo la richiesta danni occorrerà fare una perizia, disposta dal tribunale o dalle autorità di polizia, per capire se il danno è riferito al benzinaio sammarinese o meno. Poi è da capire se questa cosa può rientrare nel penale in quanto potrebbe trattarsi di truffa a danno dei consumatori sammarinesi.
La donna, consigliata anche dal nostro direttore Severini, si è rivolta alla UCS – Unione Consumatori Sammarinesi – che vede come responsabile la dott.ssa Busignani.
Come prova, a detta della signora, ci sono tutti gli scontrini, fatti con il bancomat, di acquisto di carburante, preso sempre dallo stesso distributore sammarinese, ed il carburante rimasto nel serbatoio della sua autovettura. Le autorità potrebbero disporre anche un controllo sulla qualità del carburante venduto dal distributore sammarinese ma occorre fare presto perchè le prove di adulterazione della qualità del gasolio, una volta consumato, non possono più esserci.
Ma le autorità sammarinesi sono in grado di fare questi controlli?
Per saperne di più ecco, a titolo di esempio, che cosa è successo recentemente in Italia non molto tempo fa.