Ecco uno stralcio dell’intervista di David Oddone al DG ISS Andrea Gualtieri, pubblicata questa mattina su La Tribuna
E’ possibile mantenere questi standard qualitativi con l’attuale bilancio o prima o poi come qualcuno suggerisce, vedremo la nascita dei cosiddetti “ticket” con prestazioni a pagamento?
“Gli standard qualitativi vanno assicurati perche? la salute e? un diritto ed e? necessario investire in salute. Io non considero i ticket una soluzione, anzi, potrebbero creare iniquita?. Questo punto risulta essere molto critico anche da parte dell’Authority. Molti studi dimostrano che la compartecipazione delle spese sanitarie del cittadino e? poco efficace sia in termini educativi sia in termini di maggiori entrate (soprattutto se i contributi sono bassi e in realta? piccole). Inoltre contributi sanitari bassi e per tutti sono iniqui, perche? introducono un principio che nel tempo puo? incidere sull’accesso ai servizi e colpiscono maggiormente le fasce piu? deboli e i malati cronici. Se si sceglie l’opzione di fare pagare contributi piu? elevati per alte fasce di reddito il rischio e? che questi potrebbero optare per farsi curare nel privato, riducendo ancora di piu? l’accesso ai servizi pubblici che rischiano di compromettere la qualita? di certi servizi qualora i numeri scendessero sotto soglie di sostenibilita? del sistema. La migliore opzione rimane la contribuzione attraverso la fiscalita? generale, dirottando buona parte delle tasse su un eventuale fondo per il servizio sanitario. Alcuni Paesi del Nord Europa, con particolare riguardo all’Islanda, garantendo un welfare pubblico e universalistico anche in periodo di crisi finanziaria hanno limitato e quasi annullato gli effetti negativi della crisi sulla salute delle persone.
Io puntero? innanzitutto sull’appropriatezza, che vuol dire anche comprendere e intervenire sul reale problema dell’assistito sfruttando in maniera mirata le risorse che si hanno a disposizione. Credo che il nostro sistema sanitario e socio-sanitario, che e? universale, equo, solidale e finanziato dalla tassazione generale, sia un modello che vada preservato. E? proprio in epoca di crisi economica che vanno rafforzati i sistemi di salute. Per assicurare tutto cio?, e? necessario che vengano coinvolti piu? attori, non solo la Direzione Generale e i professionisti che operano all’in- terno dell’Iss, ma anche le Finanze, gli Interni e il Territorio, affinche? vengano assicurate le necessarie condizioni per avere risorse economiche adeguate e buone condizioni di lavoro per il personale sanitario e socio-sanitario, e l’intera comunita?.
La salute e? di tutti e, riprendendo lo slogan dell’Agenda 2030 dell’Onu sullo sviluppo sostenibile, “nessuno deve rimanere indietro”. (…) La Tribuna