San Marino. David Oddone, La Tribuna, intervista Erik Casali, Liberamente San Marino

erik casaliIntervista con Erik Casali di Liberamente San Marino. Casali, in questi giorni – e non potrebbe essere altrimenti – si parla di lavoro. Come vedete dall’opposizione la situazione?

“Si tratta di uno dei problemi più gravi fra quelli che affliggono la Repubblica. Nessuno avrebbe mai immaginato un numero così alto di disoccupati. E’ la conseguenza della crisi, della chiusura della aziende in tutti i comparti economici. Noi crediamo che il problema non sarà di facile risoluzione come qualcuno vorrebbe dare ad intendere. E il motivo è molto semplice: non sono state messe in campo azioni risolutive e a lungo termine per fare respirare l’economia”.

Di certo dire sempre no a priori non aiuta… Sbaglio?

“Certamente, sono d’accordo con lei. Ma se il riferimento è al Polo del lusso o alla banca cinese, mi paiono solo degli spot di difficile comprensione da parte della gente”.

Del polo, lo ha citato lei, che cosa non la convince?

“Guardi, sulla carta ci dicono che dovrebbe portare 250 posti di lavoro. Di certo c’è invece che metterà a rischio 600 attività da Dogana alle Torri. Facciamo un polo di proporzioni enormi sulla direttrice Rimini-San Marino, che intercetta turisti e compratori abituati ad arrivare alla Torri e mi chiedo: perché investire tutti quei soldi a Rovereta e non da Dogana alle Torri per rendere tutto il Paese più bello e fruibile? Io credo che nel progetto si dovevano coinvolgere i commercianti del centro storico. Inoltre sarebbe stato più saggio individuare una serie di aree da valorizzare e sottoporre quelle, all’interesse degli imprenditori. Non possiamo sempre e solo subire le scelte degli altri”.

E la banca cinese? Le fa paura?

“Non mi fa paura nessun tipo di investitore. Semmai a preoccuparmi sono le modalità di arrivo e i soggetti a cui ci si affida qui a San Marino. Non c’è nessun no a priori mi creda, chi ha le carte in regola è benvenuto qui, ma deve essere tutto alla luce del sole”.

Abbiamo le carte in regola e gli anticorpi per ricevere e fare girare ingenti moli di danaro?

“Di norme ne abbiamo pure troppe, credo sia il caso di sburocratizzare. Ormai siamo davanti all’Italia. Il problema semmai è di chi ricopre importanti ruoli istituzionali e di vigilanza che non è credibile, neppure agli occhi dell’Italia. È inutile che il Tribunale e i magistrati indaghino e lavorino alacremente, se poi tutto viene vanificato da chi disapplica quanto viene restio a collaborare, le norme vengono di fatto disapplicate. Chi ha orecchie per intendere, intenda”.

Perché non arriva il memorandum d’intesa con Bankitalia?

“Alla luce delle vicende che stanno coinvolgendo Banca centrale, la risposta è che non abbiamo interlocutori capaci di portarlo a casa”.

Qual è il settore più in difficoltà e quello che per primo si dovrebbe aiutare?

“Il commercio senza ombra di dubbio. È quello che ha avuto meno dalla finanziaria, parliamo di tutte piccole imprese a conduzione famigliare da 2, 3 o 4 persone che sostanzialmente per quello che producono, allo Stato costano pochissimo”.

Lei che cosa farebbe?

“Le dico quello che non farei: non porterei avanti il polo del lusso. Poi investirei sui centri storici, migliorando la viabilità, le telecomunicazioni, creando eventi. Dappertutto ci sono programmi annuali delle manifestazioni, qui invece si naviga a vista. Dobbiamo fidelizzare i turisti, ma purtroppo i soldi destinati allo sviluppo sono sempre una minima parte”.

Citava le telecomunicazioni…

“Mi limito a dire: peccato che sulla carta di progetti pronti ve ne siano, ma si ritardi la loro attivazione”.

Che mi dice del riordino dei Corpi di polizia?

“Se ne parla da tempo, ma nessuno ancora ha fatto nulla. Rischiamo di bruciare l’ennesima persona in poco tempo, come del resto si sta facendo col nome che circola in queste ore”.

Chi vedrebbe bene a capo della gendarmeria? Un sammarinese?

“Non necessariamente. Vedrei bene un operativo, non uno in pensione o che per anni è stato dietro alla scrivania. A questi affiancherei un paio di sammarinesi, dai quali arriverà il nuovo comandante. È necessario incentivare i ragazzi ad entrare in gendarmeria e i più esperti devono andare fuori a fare formazione”.

Come si dice, dulcis in fundo. Ci sono margini per ricucire col Ps?

“No finché il partito sarà gestito da chi tenta di comprare voti e piega il partito agli interessi personali, privilegiando la parentela. Sarà difficile. Le dirò di più: la serata sul polo del lusso alla quale ha partecipato tutta l’opposizione tranne il Ps, che ormai è in maggioranza, ha lanciato un bel segnale. Siamo contenti perché siamo sulla strada giusta per sconfiggere questo governo e andare alle elezioni anticipate”.

David Oddone, La Tribuna