Un confronto consiliare sulla futura Agenzia per lo sviluppo e un progetto di legge entro ottobre per vietare la maternità surrogata: sono le richieste che il primo partito all’opposizione, il Pdcs, avanza presentando due ordini del giorno nel corso dei lavori consiliari di questa mattina.
Ad anticipare l’ordine del giorno sull’agenzia per lo Sviluppo è il consigliere Pasquale Valentini che chiede lumi sull’istituzione di questo organismo, anticipata nei giorni scorsi dal segretario di Stato Andrea Zafferani. Quindi dal lettura del testo, il consigliere Dc Stefano Canti: “Il Consiglio grande e generale, alla luce delle dichiarazioni del segretario di Stato per il Lavoro, l’Industria, l’Artigianato e il Commercio circa la volontà di costituire un’agenzia per lo sviluppo che promuova San Marino nei circuiti internazionali e che sia nel contempo una struttura privata e snella, integrata con il corpo diplomatico e con la Camera di commercio (…) al fine di salvaguardare la condivisione che sulle politiche di sviluppo è necessario raggiungere prima di dare vita a nuovi provvedimenti; impegna il congresso di Stato a promuovere un confronto in Consiglio grande e generale sulla base di un riferimento dettagliato su quali siano gli indirizzi di sviluppo che il governo intende perseguire, quali supporti normativi intende mettere in atto e quale coinvolgimento degli organismi dello Stato intende prevedere; (..) ad indicare come tale proposta si rapporti con le deliberazioni gia” prese dal congresso di Stato e dal Consiglio grande e generale circa la costituzione dell’Agenzia per gli investimenti diretti esteri di San Marino”.
Il secondo Ordine del giorno, presentato dal segretario Marco Gatti, si richiama alla recente sentenza della Corte europea per i diritti dell’uomo e alla presa di posizione dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d”Europa che mirano a condannare ogni “gestazione per altri”. Con tale testo, si chiede di dare mandato ai referenti sammarinesi del Consiglio d’Europa di “esprimere palesemente la posizione della Repubblica di San Marino rispetto questo argomento e a sostenere tutte le azioni politiche mirate vietare la pratica della maternità surrogata”. Non solo: si impegna il congresso di Stato “a predisporre entro ottobre una legge che vieti la pratica della maternità surrogata nella Repubblica di San Marino e di farsi promotore presso l’Onu di una moratoria contro la maternità surrogata”.