Stefano Raggi: “Bisogna essere insensibili per non realizzare un progetto così”.
La zona del centro storico di Città tra i parcheggi 6 e 7 è ormai in stato di abbandono e degrado, come anche La Tribuna ha segnalato a più riprese nelle scorse settimane.
Per recuperare quell’area è stato presentato dalle associazioni degli imprenditori e dei commercianti un paio di settimane fa un nuovo progetto di recupero “temporaneo” alle segreterie di Stato al Territorio e al Turismo, per rendere più gradevole la zona in attesa che si realizzi il progetto complessivo.
Tutta l’area, comprese le due vecchie cave di pietra adiacenti, è infatti stata oggetto negli anni scorsi di un bando di concorso per una riqualificazione importante che ha visto premiato nel febbraio 2013 il progetto dell’architetto Simone Grandoni.
Il piano prevede la realizzazione di una struttura composta da un parcheggio multipiano, un centro benessere, un’arena per eventi, una struttura sportiva per il tennis e chioschi. Un odg approvato in Consiglio il novembre 2013 prevedeva che il cantiere partisse entro il 30 giugno 2014 ma ad oggi tutto è ancora fermo in attesa che arrivi un imprenditore in grado di fare il corposo investimento necessario.
Il progetto, realizzato gratuitamente dall’architetto Marcella Michelotti nelle scorse settimane dopo essersi confrontata con le associazioni di categoria, prevede sostanzialmente due interventi: la demolizione dei campi da tennis sostituiti da un nuovo parcheggio e la ristrutturazione della pista di pattinaggio.
Un lavoro che, scrive l’archi- tetto nella propria relazione, può essere eseguito “in 45 giorni lavorativi con un costo complessivo di circa 60.000 euro” a carico dello Stato. Di questi circa 20 mila euro serviranno per l’asfaltatura e circa 40 mila saranno spesi tra demolizioni e la sistemazione della pista di pattinaggio.
Nel dettaglio la relazione riporta che “il progetto tende a risolvere temporaneamente il problema del grave degrado che coinvolge l’area per dare una risposta dignitosa ed efficiente alle attese ed i bisogni dei residenti, delle imprese e dei visitatori, ripristinando una immagine di decoro all’area, ampliando l’offerta dei parcheggi e dedicando un’area all’intrattenimento dei bambini e delle loro famiglie”.
Per quanto riguarda i campi da tennis verranno eliminati in quanto “diventati obsoleti e poco frequentati dopo la realizzazione del Centro Tennis di Montecchio” e lasceranno spazio ad un’area asfaltata di 2.400 mq nella quale potranno parcheggiare 54 auto e 69 moto ma che potrà essere adibita “in determinati momenti” in “un’area per spettacoli o mani- gestazioni all’aperto”.
Il campo di pattinaggio invece “pur mantenendo la sua forma originaria, verrà reso sicuro eliminando la pericolosa balau- strata in ferro e consolidando il muretto perimetrale per trasformarlo in una seduta confortevole. La superficie interna, oggi molto deteriorata, verrà ricoperta da un getto di massetto in cls e opportunamente rivestito da un prato sintetico o una verniciatura in materiale antisdrucciolo”.
Discorso a parte invece per il chiosco statale dato in affidamento ai privati e anch’esso oggetto di polemiche. “In attesa di altre definizioni urbanistiche o di altri accordi tra le parti – scrive l’architetto Michelotti- si prevedono interventi di manutenzione ordinaria del chiosco autorizzato e lo smontaggio di tutte le parti attualmente in area di plateatico non autorizzato a carico del privato”.
“Il progetto – racconta Stefano Raggi, vice presidente dell’Usot e presidente del Consorzio San Marino 2000 – nasce da una richiesta ben precisa degli operatori ed è stata lanciata nell’ultima riunione tra associazioni di categoria e governo, ma l’idea è più antica”.
In pratica il discorso dei commercianti è questo: “Nel frattempo che si realizza il centro benessere, si rende fruibile un’area che ad oggi è dismessa e tenuta in maniera vergognosa, fornendo un’immagine pessima ai turisti in pieno centro Unesco, tra due torri spettacolari”.
Raggi sottolinea quindi come il progetto sia stato fatto gratuitamente – “è l’esempio di un bravo cittadino che fa un’opera per il proprio paese” – e come i vantaggi che potrebbe portare siano molteplici.
“I 54 nuovi posti auto servono come il pane – sottolinea- e lo stesso spazio nel periodo estivo può essere usato per ospitare eventi in una cornice bella tra due parcheggi che resterebbero aperti, mentre oggi vengono chiusi per ospitare certi spettacoli”.
Altro aspetto positivo è il prezzo contenuto, “che potrebbe essere recuperato con 3 o 4 eventi buoni”, ma il punto più importante è che potrebbe essere completato in poco più di un mese, diventando pronto per la stagione estiva. Sempre che però riceva celermente il via libera da parte della politica.
“L’idea è stata accolta verbalmente con favore dai segretari Mularoni e Lonfernini – evidenzia- ma ad oggi non abbiamo più saputo nulla. Girano voci che qualcuno abbia sollevato dei dubbi sui costi e sui tempi di realizzazione”. Ma c’è anche chi dice che ci sia chi vuole fermare il piano perché aumenta i posti auto in centro. “Tutte scuse per non fare niente” taglia corto l’imprenditore.
Sta di fatto che per Raggi questa è l’ultima opportunità per il governo di invertire la rotta di allontanamento dagli operatori del centro storico. “Come Usot ci contiamo molto – spiega – sarebbe un grande obiettivo per la politica. Sarebbe la dimostrazione che quando c’è la volontà le cose si possono fare bene e in poco tempo”.
Se il giudizio della politica dovesse essere negativo si annunciano “conseguenze” dato che sarebbe evidente “che ci si trova di fronte a un muro di gomma. Non ci sarebbero parole e sarei curioso di ascoltare le motivazioni. Bisogna essere insensibili – conclude Raggi – per non realizzare un progetto così”.
Davide Giardi, La Tribuna