Proseguono le segnalazioni dei cittadini sammarinesi sul gruppo Facebook “Rifiuti fuori posto”. Oggi siamo al parco della Caves, a Valdragone. Questa la denuncia di un cittadino: “Invece di essere un punto di ritrovo per i bambini e le famiglie è diventato una vera e propria discarica”.
Come testimoniano infatti le foto (scattate dal suddetto cittadino indignato) il parco della Caves di Valdragone è in uno stato di totale abbandono e degrado. Lattine, bottiglie cartacce e cicche di sigarette gettate sul prato fuori dagli appositi cestini. Non solo i rifiuti fuori posto, però, vanno a comporre un quadretto a dir poco desolante. Abbandonato a se stesso anche un tavolo, che ormai risulta essere smontato da diversi anni e mai più rimontato. Qualche anno addietro fu smontato per rifare i supporti in mattoni, ma nessuno ha più messo le mani e quel tavolo a terra che, abbandonato appunto a se stesso, è il simbolo dello stato di abbandono e di degrado di un’area che un tempo rappresentava un importante centro di aggregazione.
Oggi invece, il parco della Caves in questo infausto stato, invita i giovani sammarinesi a trattare quel luogo come una discarica a cielo aperto, come un luogo da usare e non da rispettare, come uno spazio non di socialità attiva ma di involuzione sociale.
E a dare l’esempio prima di tutto ai ragazzi e alle ragazze che abitano e vivono questo Paese dovrebbero essere in primis le istituzioni che, invece, lasciando il parco in questo stato favoriscono non solo il degrado ambientale, ma anche sociale ed esistenziale.
Pensare allo sviluppo del Paese significa non solo creare i presupposti per nuovi investimenti, ma anche e soprattutto pensare a come migliorare la vita quotidiana dei cittadini e infine a come unire una società sammarinese che pare oggi più che mai disgregata.
Creare nuovi posti di lavoro non significa per forza e soltanto che la qualità della vita dei sammarinesi migliora automaticamente. Innanzitutto dovrebbero migliorare le condizioni ambientali, sociali e culturali di un Paese che invece appare senz’anima, illuso da un benessere fittizio che oggi è molto più ridimensionati di qualche anno addietro, mostrando la reale condizione economica, sociale e politica di uno Stato “in fin di vita”. La Tribuna