«Gradiremo un po’ di attenzione e rispetto». Si sentono cittadini di serie B e non hanno nessuna intenzione di restare in silenzio. Situazione tesa ieri all’apertura della 39esima Consulta dei cittadini sammarinesi all’estero. Tanto che a un certo punto i delegati decidono di abbandonare l’assemblea come forma di protesta.
«Vorremmo avere più considerazione – dice il presidente Otello Pedini – Ci sono due ordini del giorno del Consiglio grande e generale che parlano di un tavolo tecnico della cittadinanza e un altro per i problemi del voto estero. C’è un disegno di legge di iniziativa popolare che secondo la legge doveva essere esaminato in seconda lettura nell’ottobre del 2014 e che ad oggi è ancora in attesa di prima lettura».
Le parole di Pedini sono le stesse di Giorgio Galassi: «Esistono regole ben precise che vengono calpestate – attacca – Non solo non veniamo interpellati, ma spesso non veniamo nemmeno avvisati quando le cose vengono fatte sulla nostra pelle e a nostra insaputa».
La protesta non lascia indifferente il segretario di Stato agli Esteri, Pasquale Valentini, presidente onorario della Consulta. «Determinate questioni esigono una risposta e un maggior coinvolgimento delle forze politiche e del governo – dice – Credo che tutti, compresa la Consulta, debbano interrogarsi sul fatto che vanno pensate forme nuove. Forse è giunto il momento di ragionare su cosa significa essere cittadini e il rapporto che lo Stato vuole avere con i cittadini che risiedono all’estero».
Nel pomeriggio, a protesta rientrata, i delegati della Consulta hanno incontrato il segretario di Stato alle Finanze Giancarlo Capicchioni. Le richieste dei cittadini residenti all’estero arrivano anche sul tavolo dei nuovi Capitani Reggenti, Lorella Stefanelli e Nicola Renzi nell’udienza ufficile. Ad esporre le richieste è il segretario di Stato Valentini. I nuovi capi di Stato accolgono con favore e invitano i presenti a promuovere nei rispettivi paesi le occasioni di dialogo e confronto per migliorare la conoscenza della Repubblica e a «rafforzare quella coscienza comune che permetterà al popolo sammarinese – concludono Stefanelli e Renzi – di affrontare con spirito di coesione il difficile e complesso passaggio epocale che stiamo vivendo».
Il Resto del Carlino