Intervista all’avv. Achille Campagna per capire qualche cosa in più sulla querela che il Direttore di Giornalesm, Marco Severini ha sporto nei confronti del giudice Buriani.
Avvocato, ci può spiegare come si sono svolti i fatti?
“È accaduto questo. Marco Severini viene a sapere, a gennaio, che il giudice Alberto Buriani nel bel mezzo del Consiglio Giudiziario Plenario del 19 dicembre pronuncia l’espressione, come mi comunica il querelante: ‘’vi sfido a trovare un giudice che abbia dato torto nelle cause civili a Marco Severini”, e precisamente il 15 gennaio depositiamo denuncia per calunnia, chiedendo l’acquisizione del verbale della seduta, oltre all’audizione dei testimoni. A questo punto viene formato il fascicolo, assegnato al Giudice Inquirente Antonella Volpinari, con un numero di procedimento, iscrizione della notizia nel Registro Notizie di Reato, dopodiché, nel giro di circa venti giorni, senza altri atti, il fascicolo viene archiviato l’8 febbraio. Non viene mandata la comunicazione giudiziaria, non viene sentito il Giudice Buriani, non vengono acquisiti documenti di nessun tipo, in altre parole non viene fatta alcuna indagine, poiché –spiega il Giudice- l’espressione del collega non può integrare il reato di calunnia (senza preoccuparsi minimamente di altre fattispecie e senza acquisire un quadro più completo dell’accaduto), pertanto -scrive- è superfluo acquisire i documenti del Consiglio Giudiziario, che sono anche segreti. Così, il 13 febbraio ho depositato una citazione contro lo Stato per responsabilità civile di un suo magistrato, il Giudice Volpinari appunto, chiedendo un ordine di esibizione almeno del verbale della seduta”.
Perché avete fatto causa per responsabilità civile?
“Perché credo che Marco Severini abbia diritto di conoscere la verità, mi spiego: nel procedimento penale non è venuto alla luce nulla, in particolare non è stata smentita l’espressione del Giudice Buriani, che a me pare gravissima, anche perché non è stato chicchessia a pronunciarla, ma nientemeno che Alberto Buriani, il magistrato che più di ogni altro ha preso decisioni incisive, mettendo in galera i politici e quant’altro. Quindi un privato cittadino, Marco Severini, che oltre tutto svolge la delicata professione di giornalista, è sotto l’attacco di un potentissimo giudice inquirente – come l’indagine avrebbe dovuto o confermare o smentire – e non avrebbe il diritto di far luce sull’accaduto? Vede, i sammarinesi negli ultimi anni sono stati abituati a vedere i loro Giudici come degli eroi, che coraggiosamente combattono il crimine, senza esitare di fronte ai ruoli politici, imprenditoriali, accademici o professionali, ebbene, questa visione è il più grande onore per la magistratura sammarinese oggi. Ma è anche un onere, per rispetto dei tanti sammarinesi che questo coraggio lo hanno vissuto sulla loro pelle, subendo comunicazioni giudiziarie, interrogatori, perquisizioni, sequestri ed arresti, poi condanne e in alcuni casi la prigione, ecco, quei sammarinesi hanno sofferto molto e soffrono anche oggi, per cui desiderano fortemente che quello stesso coraggio, autonomia ed indipendenza non manchino nemmeno quando è un Giudice ad essere indagato”.
Farete opposizione? E se dovesse essere accolta come andrà a finire? Buriani rischia di andare a processo?
“Contro l’archiviazione senz’altro, e se verrà accolta il fascicolo sarà riassegnato ad un giudice diverso dall’Inquirente Volpinari, questo per legge. Sul rischio di un processo a carico del giudice Buriani, ovviamente in caso di riavvio, o meglio di ‘avvio’ delle indagini, credo che molto dipenda da che cosa emergerà dagli atti del Consiglio Giudiziario, per il resto, come dico sempre, il mio lavoro è nel processo, non fuori, per cui è lì che cercherò di dimostrare la sua responsabilità”.
Repubblica Sm