San Marino. DES, Rete dice no. Poi concede ai suoi consiglieri di votare sì… La maggioranza è ormai farsesca, grazie ad un Pdcs che punta solo a rinviare il voto. … di Enrico Lazzari

E’ finita! La vicenda DES, al di là del merito del provvedimento in sé, ha ufficializzato in maniera inequivocabile che la maggioranza non esiste più. Avevo pronosticato che entro la primavera la Reggenza si sarebbe trovata costretta a sciogliere il Consiglio Grande e Generale e indire nuove elezioni. Non avevo considerato gli interessi di bottega dei singoli partiti che sostengono l’esecutivo e che induce i Sessanta a restare incollati alla poltrona. Probabilmente si dovrà attendere l’autunno per la crisi vera e propria e le inevitabili nuove elezioni.

Ma, nei fatti, Rete ha reso palese ciò che, agli osservatori più attenti, era chiaro fin dai primi giorni dell’inverno scorso: la campagna elettorale è iniziata. E il tutti contro tutti in maggioranza è un dato di fatto che nessuno può negare, al pari dell’impossibilità per il governo di portare avanti un qualunque progetto di sviluppo e risanamento.

Del resto, come già le esperienze italiane hanno eloquentemente dimostrato, è impossibile per chiunque governare con forze palesemente populiste, le quali non riuscirebbero a governare neppure se conquistassero il 51% dei seggi e dessero vita ad un governo monopartitico.

Non mi stupisce, quindi, la posizione (se vogliamo definire tale una scelta-non.-scelta) che Rete ha assunto sul DES, né mi aveva stupito, in precedenza, il duro attacco del Partito Socialista (ormai privo di una rappresentanza consigliare) alla politica governativa in ambito sanitario e alla gestione della Tv di Stato. Come non mi avevano stupito i distinguo di Motus Liberi su diversi provvedimenti e, ancora, la strumentale posizione di Rete che, mesi fa, fece imbestialire il Segretario di Stato alle Finanze democristiano, Marco Gatti.

Mi ha stupito, invece, l’altro ieri, la posizione che il “Partitone” ha assunto sul DES, con il solo fine di evitare la formalizzazione dello scontro interno alla maggioranza nell’ambito dei lavori della Commissione competente. Mi ha stupito che l’unica posizione responsabile che -assieme a quella di parte di NPR- era rimasta all’interno della maggioranza non sia più tale. Ritirando dai lavori dell’odg il punto relativo al DES, anche il Pdcs ha deciso di sacrificare un progetto di sviluppo, l’unico ad ampia portata, almeno teorica, sull’altare della “poltrona”.

I sammarinesi, così, si ritrovano oggi con un governo che non potrà far altro che portare avanti la cosiddetta “normale amministrazione”, quando il Paese ha urgentissimo bisogno di progetti innovativi e dirompenti, talvolta impopolari, per evitare il tracollo economico.

Non era meglio ufficializzare la crisi e accelerare i tempi affinchè i sammarinesi avessero potuto scegliere una maggioranza coesa su un unico progetto di sviluppo, poi realmente perseguibile? Certo che lo era… Perchè non è possibile governare con forze irresponsabili o populiste.

Ma il DES non era nel programma di governo, potrebbe obiettare qualcuno, e Rete ha tutto il diritto di non votarlo. Certo, è sacrosanto. Ma allora perchè Rete, ritenendo quel progetto deleterio per San Marino (altrimenti non si sarebbe opposta), non ha assunto una posizione netta e chiara, ma ha ufficializzato la sua contrarietà, liberando poi i suoi consiglieri dal vincolo alla direzione assunta dal partito? Una posizione che mi ricorda il fondo del baratro toccato dalla politica italiana, quando in materia di immigrazione i deputati M5S votarono no alla Camera e i Senatori, sul medesimo progetto, votarono sì al Senato…

Ha forse voluto mettere i suoi voti sul mercato?, vien da ipotizzare, a pensar male. Perchè almeno teoricamente oggi, chi volesse il DES a tutti i costi, potrebbe trattare una sorta di compravendita voto per voto fra i seggi di Rete, liberi di votare come gli pare, nonostante la posizione chiara -e al tempo stesso equivoca- del partito in cui sono stati eletti.

Il dato di fatto è che l’ennesimo provvedimento varato con l’intento di dare un impulso ad un nuovo settore, quindi determinare nuove entrate per le casse pubbliche, è nuovamente “al palo”. A cosa serve un governo che non riesce a governare, se non a rendere sempre più lontana la celebre luce in fondo al tunnel? Chi governa un Paese deve avere come priorità l’interesse dello stesso. Null’altro. Pertanto, quando non sussistono più le condizioni per governare deve rimettersi nelle mani degli elettori, specie in un momento chiave e delicato quale è oggi per il futuro economico e sociale.

La politica è necessariamente l’arte del compromesso. Lo è ancora di più in un Paese come San Marino dove il sistema proporzionale ha un peso enorme sulla definizione di maggioranze e governi. Ma quando il compromesso raggiungibile non porta oltre alla gestione della “normale amministrazione”, si deve prendere atto che il pugno duro è l’unica strada percorribile: o si governa davvero, o si va casa! Subito!

Quindi -e questo vuole essere un appello alle forze responsabili della maggioranza, PDCS in primis- si porti al più presto il progetto di legge sul DES in prima lettura. Si metta al voto, magari predisponendo in maggioranza qualche emendamento per “aggiustarlo” ove necessario. E si contino i voti: governare con quelle forze politiche improvvisate, urlatrici e populiste, la cui linea politica è solita galleggiare sull’onda dell’irrazionale emotività, porta il Paese allo sfascio.

Meglio votare, nella speranza che -almeno questa volta- i cittadini possano votare dei programmi di coalizione ben strutturati e definiti, ad ampio respiro e vincolanti per il governo che si insedierà. Se, poi, i sammarinesi nelle urne vorranno ancora premiare i sogni di una San Marino che possa superare la crisi con veti ad ogni innovazione, con no allo sviluppo produttivo perchè non green, con no ideologico a piani di detassazione perchè “favoriscono i ricchi”, e così via, individuando lo sviluppo e il risanamento nella “manna che cade dal cielo”, il default e la perdita di ogni concreta sovranità nazionale sarà il giusto e meritato “premio”.

Quasi dimenticavo… Buona Pasqua a tutti!

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari