“c’è il rischio di bloccare l’attività dell’università, ma continuerò a far sentire la mia voce” .
Archiviato per ora il capitolo elezioni del Senato Accademico, il professor Renato Di Nubila annuncia che non procederà con il ricorso, ma solo per non bloccare l’attività dell’Università, intanto si dice disponibile a collabo- rare con il nuovo Rettore a cui augu- ra buon lavoro.
Professor Di Nubila come guarda all’elezione del nuovo Rettore, Petrocelli?
“Innanzitutto saluto cordialmente il nuovo Rettore e gli auguro un proficuo lavoro per il rilancio di questa nostra Università, rendendola at- trattiva e credibile per i suoi risultati didattici e di ricerca, trasparente nelle sue procedure, accogliente per la qualità dei suoi servizi. È l’au- gurio fraterno da parte di un uomo del Sud, come me, a Petrocelli che viene da Bari; appena me lo consentirà lo incontrerò volentieri, per assicurargli tutta la mia leale collaborazione”.
Lei ha criticato severamente le procedure a suo dire “poco corrette” per l’elezione del Senato Accademico. Le sue critiche hanno avuto una qualche eco nella elezione del Rettore?
“Non direttamente. Nelle mie ‘denunce’ non ho mai fatto riferimento al nome di uno dei cinque candidati a Rettore (e dire che tra i candidati c’era anche il mio ex Rettore di Padova, Milanesi), ho invece criticato le procedure usate per l’elezione del nuovo Senato Accademico. Nella mia lettera aperta ai sammarinesi, del 16 maggio, non ho fatto nomi, ma ho solo indicato i requisiti necessari per fare il Rettore a San Marino: bone competenze, buon profilo scientifico e buona conoscenza della singolarità sammarinese. Penso che Petrocelli abbia questi requisiti”.
Ma a questo punto procederà con un ricorso amministrativo contro quelle “violazioni” che lei ha denunciato?
“Pur avendo molti elementi di criticità, rinuncio a questo atto, come già ho riferito alla Reggenza in una recente udienza, per tre motivi ben ponderati:
1. Per dimostrare che la rivendicazione di un posto in Senato accademico non era il mio vero obiettivo, ma solo la volontà di es- serci per chiedere all’Università maggiore trasparenza di procedure e rispetto della nuova legge- Quadro, cui ho contribuito insieme a quasi tutti i gruppi consiliari;
2. perché accetto, come uomo delle istituzioni, la democratica decisione del cGeG, di cui ho seguito con molta attenzione l’intenso dibattito;
3. perché un ricorso rischierebbe di bloccare la vita dell’Università e l’inizio del nuovo anno accademico, turbando la serenità dei docenti, degli studenti e del personale amministrativo”.
La sua battaglia, quindi, finisce così?
“No, incoraggiato da molti sammarinesi, continuerò a mettere a disposizione le mie competenze accademiche e professionali, special- mente sul piano della didattica, della ricerca e della formazione, non rassegnandomi mai ad assistere inerte ad una gestione mediocre, di scarsa collegialità, di procedure poco trasparenti, di non controllo dei progetti, esigendo la pubblicizzazione dei loro risultati. Il tutto come stabilisce la nuova legge. Mi farò carico, sui giornali, di fare da portavoce della vita universitaria sammarinese”. (…) San Marino Oggi