Progetto di legge “Modifica alla legge 28 giugno 2010 n.118 s successive modifiche (Legge sull’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica)
Gerardo Giovagnoli, Psd, legge relazione preparata da Francesco Morganti:”Il presente progetto di legge va a modificare la normativa esistente che regolamenta la posizione degli stranieri presenti in Repubblica per una questione di lavoro o di impresa, di ricongiungimento familiare, e umanitario. In sede di Commissione sono stati accolti numerosi emendamenti. Il testo licenziato dalla Commissione Consiliare presenta dunque alcune variazioni rispetto alla prima lettura. Entro novanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge il Congresso di Stato sarà impegnato ad adottare un Testo Coordinato delle norme vigenti in materia di ingresso e permanenza degli stranieri in Repubblica a scopo di cognizione per facilitare la conoscibilità delle normative in materia ai cittadini e agli operatori del diritto. Il progetto di legge è il frutto di una serie di riflessioni e suggerimenti che sono pervenuti da diversi ambiti e sono legati, sia all’esperienza applicativa della legge e delle norme attualmente in vigore, sia alle raccomandazioni che gli Organismi internazionali, in particolare ECRI e GRETA, hanno indicato.
Inoltre, il progetto di legge ha l’obiettivo di elaborare in termini legislativi alcune disposizioni contenute nell’ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale, approvato il 19 settembre 2014, conseguentemente all’istanza d’Arengo n. 10 del 6 aprile 2014, che impegnava il Governo a elaborare le opportune modifiche di legge utili al fine di: introdurre nella Legge 118/2010 il permesso di convivenza per coabitazione a fini solidaristici e di mutuo aiuto, oltre a quello già previsto per convivenza more uxorio; regolamentare l’ottenimento del permesso di soggiorno per coloro cui è stato concesso il permesso di convivenza, dopo un congruo periodo di durata e stabilità della stessa, convertibile in residenza decorsi i termini di legge. Altra esigenza infine alla quale si è voluto risponderei è quella della salvaguardia dell’unità famigliare, soprattutto al riguardo dei ricongiungimenti in relazione al rapporto di filiazione legittimai naturale o adottiva. Si propone inoltre di ampliare i permessi di soggiorno per il riavvicinamento/ricongiungimento famigliare, al fine di tutelare l’unità familiare ed il rapporto genitoriale, in ambiti attualmente non regolamentati. Inoltre con l’introduzione del comma 141 viene riconosciuta la possibilità di rilascio del permesso di soggiorno ad una convivenza che presenti una stabilità di almeno 5 anni continuativi”.
Marco Podeschi, Upr: “Il progetto di legge presentato dal Congresso di Stato in materia di ingresso e permanenza degli stranieri in Repubblica affronta un argomento più volte sollecitato anche dalle forze di opposizione. E’ evidente che la normativa vigente per l’ingresso e la permanenza degli stranieri in Repubblica necessita di una profonda revisione per le numerose criticità evidenziate dall’applicazione. I commissari delle forze di opposizione di Civico 10, Movimento Civico Rete, Partito Socialista, Unione per la Repubblica, il consigliere indipendente Luca Lazzari hanno presentato molteplici emendamenti per migliorare il testo esaminato in sede referente e per introdurre alcuni principi in linea con le evoluzioni della società. Inoltre le liste di opposizione hanno tentato nelle proposte presentate di correggere alcuni fattori che nell’applicazione della legge da parte della Commissione Consiliare Permanente Affari Esteri, Emigrazione ed Immigrazione, Sicurezza e Ordine Pubblico, Informazione si sono più volte manifestati come non più adeguati per l’attività e i compiti della Commissione stessa. I commissari di opposizione avrebbero gradito un approccio più organico nel progetto di testo normativo, in quanto le decine di emendamenti intervengono direttamente sulla Legge 2010/118 non creando un corpus normativo unico in materia. Tale aspetto è parzialmente mitigato dall’articolo in cui impegna il Congresso di Stato a predisporre un testo unico, senza valore legale. I commissari di Opposizione avrebbero poi gradito un approccio più ponderato su alcuni temi presenti nel progetto di legge e nei successivi emendamenti, in modo da effettuare con maggiore ponderazione riflessioni su un testo normativo che ha un elevato impatto sociale e anche nelle relazioni internazionali che la Repubblica intrattiene. Va rilevato che qualche elemento presentato dall’opposizione e stato accolto ma non è stato sufficiente affinché i commissari dell’opposizione potessero esprimere un giudizio positivo sul progetto di legge”.
Segretario di Stato agli Affari Esteri, Pasquale Valentini: “L’impianto della legge resta quello della legge 118 del 2010. Quella legge aveva introdotto significative novità sulla materia che trovano una evoluzione in queste modifiche. Su questa materia dovremmo ritornare nel momento in cui affronteremo il tema della libera circolazione delle persone. Un altro ambito di modifica riguarda l’allineamento con altri ordinamenti. Mi rendo conto che la materia avrebbe bisogno di un testo coordinato (ed infatti abbiamo aggiunto questo elemento alla fine della modifica). Quando lo emaneremo semplificherà l’applicazione. Esaminando il testo, restano aperte molte problematiche che non trovano definizione in questa legge ma che riguardano altri ambiti. Dal ruolo della Gendarmeria nel controllo e verifica delle residenze, oppure altri elementi che vanno a toccare il diritto di Famiglia. Ci sono degli ambiti che chiaramente questa legge non poteva trattare compiutamente”.
Marco Gatti, Pdcs: “Vi era la necessità di dare una risposta a un ordine del giorno approvato in Consiglio Grande e Generale e da qui nasce questa modifica di legge. Molte risposte sono state date anche se non tutte. A livello procedurale ci sono molti aspetti da rivedere. Ci sono sicuramente delle carenze normative e procedurali che riguardano i controlli sul territorio. A volte si rischia di essere prigioniero della propria residenza. Il regime procedurale introdotto è sicuramente importante. Così come è stato il lavoro in commissione. Credo si debba dare atto alla disponibilità data ad accogliere tutti quei provvedimenti necessari a migliorare il progetto di legge. Il lavoro fatto è sicuramente un passo in avanti importante”.
Remo Giancecchi, Upr: “E’ un Progetto di legge indispensabile per apportare alcune modifiche alla legge attuale. Questa legge ha portato delle modifiche sostanziali per sistemare le discrepanze che c’erano nel ricongiungimento familiare. E’ mancato però il coraggio di aprirsi andando oltre quei limiti che alla maggioranza sembrano invalicabili”.
Luca Santolini, C10: “Su questo progetto di legge in Commissione c’è stata una discussione serena. Tutti i commissari hanno riconosciuto che alcune delle modifiche introdotte erano davvero necessarie. L’analisi del progetto di legge è stata molto difficoltosa, perché si richiamava all’interno del medesimo progetto a 4/5 provvedimenti diversi. Dispiace però quanto successo al momento di scrivere l’articolo 15. Si è notato un atteggiamento ipocrita da parte di maggioranza e governo. L’articolo 15 permette il rilascio del permesso di convivenza allo straniero per fini solidaristici. Noi abbiamo chiesto di modificare questa impostazione perché ci sembra un modo strano per affrontare la questione. Nel testo di legge si parla di “fini solidaristici” mentre è evidente che si tratta di persone che si amano. Cosa si intende per coppia che convive per fini solidaristici? E’ un atteggiamento ipocrita”.
Gian Nicola Berti, Ns: “Io vorrei fare un appello al Segretario agli Affari Esteri. I cittadini sammarinesi hanno diritto di risiedere nel proprio Paese e invece si trovano osteggiati in questo da Gendarmeria e ufficio di Stato Civile. Esempio: in passato alcuni cittadini sammarinesi non sono stati in grado di adempiere alla formalità del censimento. E su questi soggetti ci sono stati ulteriori controlli da parte della Gendarmeria che hanno anche tolto delle residenze. Il requisito per dire se un cittadino è residente o meno è legato alle verifiche eseguite dalla Gendarmeria. Se la Gendarmeria ti trova sei residente, altrimenti se non ti trova non sei residente. Questo può andare bene per un cittadino straniero che vive qui ma non per un cittadino sammarinese. Tutto questo è inaccettabile, intollerabile e incostituzionale. Forse sarebbe il caso di indirizzare la Gendarmeria a fare controlli su persone che stanno a San Marino ma non vogliono apparire. Forse prima di far partire i controlli della Gendarmeria occorrerebbe verificare se un cittadino paga le tasse a San Marino, risiede a San Marino e se si comporta correttamente”.
Matteo Zeppa Rete: “Le problematiche sollevate dal consigliere Berti sono effettive. Mi chiedo però se quando si è deciso di fare il censimento chi governava allora aveva preso in considerazione questo genere di problematiche che sono insite nel censimento. La pecca originaria di questo provvedimento è chiaramente espressa all’articolo 15 dove si parla di convivenza “per mutuo soccorso”. E’ un testo discriminatorio per andare a ledere i diritti di chi non è omosessuale. Si cerca con le parole di bypassare un diritto. Io mi chiedo: quante migliorie vengono fatte per richiesta degli imprenditori? Ma di diritti civili, che sono già attuati e attuabili in diversi Paesi, non se ne parla. Dire che questa legge non è l’ambito giusto per la cancellazione del more uxorio è una cosa che non corrisponde al vero”.
Fonte: Dire