Inaccettabile essere apostrofati come infami e Alessandro Cappicchioni da dieci anni capodelegazione di Eurovision song contest va all’attacco dei suoi conduttori. Ma il degrado della tv è anche nella politica di casa nostra.
Ha ragione San Marino. Lo ha ‘certificato’ la stampa italiana che con Eurovision song contest si è veramente superato il limite della decenza e del decoro decidendo di leggere pubblicamente i tweet denigratori nei confronti della Repubblica a partire da “San Marino infame per te solo letame”.
Non è stata infatti giudicata esagerata la reazione di Alessandro Capicchioni (nella foto a sinistra. A destra Saverio Raimondo, commentatore della seconda semifinale su Rai4, ndr) da dieci anni capodelegazione che ha diramato un comunicato stampa per criticare aspramente il comportamento tenuto dai conduttori definito scandaloso e intollerabile perché è stato persino usato il termine infami nei confronti di un Paese straniero e amico. Comunicato che conclude con l’affondo che “ci sono tutti gli estremi per un coinvolgimento dell’organizzazione”.
E bene ha fatto Capicchioni a mettere i puntini sulle i e a pretendere che chi ha dato risalto a determinate affermazioni se ne assuma tutta la responsabilità. Apostrofare qualcuno d’infamia significa dire che è perverso e scellerato, che ha commesso azioni turpi.
Questo è quanto ha detto anche il nostro Segretario alle Finanze parlando in aula consiliare la scorsa settimana. Pur sapendo di parlare in diretta con persone che lo stavano ascoltando non si è tenuto dal dire alle forze di opposizione “siete degli infami”, ripetendolo più volte appena dopo aver detto che “lo stile non si acquista al supemercato”.
Il termine comunque non è piaciuto ai sammarinesi né quando è arrivato da fuori né tantomeno quando è stato pronunciato da dentro. Tante volte lo abbiamo scritto che la forma è anche sostanza.
La RepubblicaSM