San Marino – Dichiarazione conclusiva della missione dell’FMI per la consultazione ai sensi dell’articolo 4 28 gennaio 2015

fondo-monetario-internazionale1San Marino ha compiuto progressi significativi per normalizzare le relazioni internazionali e uscire dalla profonda recessione. Si registrano segnali di stabilizzazione dell’economia, anche grazie all’inclusione nella white list fiscale italiana e alla conclusione degli accordi di cooperazione finanziaria ed economica con l’Italia. Rimangono tuttavia significative sfide politiche da affrontare. L’impegno nel sul fronte tributario degli ultimi due anni costituisce la premessa per ricostituire le riserve finanziarie che hanno consentito a San Marino di sostenere la crisi. Il saldo fiscale dovrebbe ulteriormente migliorare per adeguarsi alla nuova situazione economica post-crisi e permettere alle riserve di avvicinarsi nel medio termine ai livelli precedenti. Nel sistema bancario, le condizioni di liquidità sono migliorate e sono state adottate iniziative mirate a risanare la Cassa di Risparmio della Repubblica di San Marino (CRSM). Ciononostante rimangono da risolvere alcune importanti problematiche relative a CRSM e agli elevati portafogli di crediti dubbi (NPL), presenti nei bilanci delle banche e cresciuti principalmente a causa della riclassificazione dei crediti. Per porre le basi di una solida crescita futura è necessario continuare a impegnarsi per migliorare l’apertura, la trasparenza e la cooperazione internazionale, oltre che le condizioni del contesto imprenditoriale..

1. L’economia sammarinese mostra segni di stabilizzazione. I dati economici più recenti e la diminuzione delle perdite del settore creditizio indicano una contrazione moderata per il 2014. Nel futuro prevediamo una crescita dell’1 percento per il 2015 e una modesta crescita nel medio termine. Il PIL rimarrà però su un livello costantemente inferiore rispetto a quello pre-crisi. Una crescita più elevata potrebbe derivare dal miglioramento delle relazioni con l’Italia. I rischi però rimangono elevati. Fra di essi,il prolungato rallentamento della crescita in Italia e nell’eurozona, elevati crediti dubbi nel settore bancario e la ristrutturazione, ancora non completa, della principale banca del paese.

Il sistema bancario

Sono richiesti ulteriori sforzi per assicurare che il sistema bancario possa sostenere la ripresa. La ricapitalizzazione di CRSM è stata importante anche se le sue modalità non hanno seguito le best practice e la ristrutturazione ancora incompleta della banca costituisce un problema rilevante. Nel resto del sistema bancario, l’elevata presenza di crediti dubbi, uniti a riserve relativamente modeste, costituisce un rischio per l’economia.

2. CRSM ha bisogno di un business plan solido e credibile per limitare il rischio di ulteriore sostegno pubblico. Il piano dovrebbe indicare il modo in cui, in uno scenario realistico ma prudente, la banca potrà tornare redditizia e raggiungere il coefficiente minimo patrimoniale in tre anni. La strategia di risanamento dovrebbe prevedere il taglio dei costi e la riduzione della dimensione del bilancio. Dovrebbero anche essere predisposti ulteriori piani di emergenza in caso di condizioni avverse per avere un “Piano B” se il business plan non dovesse avere successo. È urgente che la banca si doti di esperti di alto livello per prepararsi a questa svolta. Da parte sua, lo Stato deve insistere sulla nomina di tali esperti nel Consiglio d’amministrazione e nelle posizioni direttive, senza che la Fondazione possa influenzare tali nomine. Inoltre, l’accordo tra la Fondazione e lo Stato dovrebbe essere modificato al fine di trasferire la completa proprietà e il controllo di CRSM allo Stato.

3. Le banche devono far di più per gestire gli elevati portafogli di crediti dubbi (NPL). Solo dopo aver risolto il problema dei portafogli di crediti dubbi attualmente a bilancio, le banche potranno essere in grado di sostenere la ripresa economica. Concretamente, le banche dovrebbero avviare attività di recupero crediti più aggressive e considerare la possibilità di cedere i portafogli di crediti in sofferenza a soggetti terzi. Allo stesso tempo devono accantonare più fondi per migliorare la copertura dei crediti dubbi. Queste iniziative consentirebbero alle banche di incanalare il credito verso settori in crescita e costringere le imprese non redditizie a ristrutturare i prestiti o a chiudere, prevenendo in questo modo un aumento delle perdite future. Ulteriori risorse dovrebbero essere dedicate alla realizzazione del seguente piano:

  • Primo, una revisione della qualità degli attivi banca per banca, approfittando delle ispezioni bancarie della Banca Centrale di San Marino tutt’ora in corso al fine di verificare la qualità del portafoglio crediti delle banche. Tale misura è particolarmente importante alla luce del recente incremento dei crediti dubbi relativi ai portafogli di leasing. Apprezziamo l’intenzione di Banca Centrale di continuare a operare in questa direzione.
  • Secondo, parallelamente al primo punto, Banca Centrale dovrebbe continuare a incoraggiare le banche ad aumentare immediatamente le riserve, dato che sono ancora basse, sia rispetto agli standard internazionali che a quelli storici. Ispezioni più severe dovrebbero assicurare l’effettiva costituzione di riserve adeguate.
  • Un terzo intervento diventerebbe necessario se la revisione della qualità degli attivi e/o l’incremento delle riserve a copertura dei crediti evidenziassero riduzioni di capitale. Dovrebbero, quindi, essere proposti a Banca Centrale piani di ricapitalizzazione sul mercato. Gli investimenti esteri nel settore bancario possono rientrare in questi piani, ma si dovranno valutare con attenzione i business plan dei potenziali investitori e si dovranno applicare le best practice di professionalità e competenza. Se l’accesso al mercato dovesse fallire, le banche che rimarranno fortemente sottocapitalizzate dovranno essere liquidate. Nel caso di banche sistemiche, il sostegno pubblico potrebbe risultare inevitabile.

4. Banca Centrale ricopre un ruolo fondamentale in questo processo. Per svolgere questo ruolo e affrontare il numero crescente di responsabilità nazionali e internazionali, Banca Centrale ha bisogno di ulteriori risorse e dell’indipendenza per utilizzarle. Inoltre deve essere esaminato il ruolo di Banca Centrale nella gestione e supervisione dei fondi pensionistici, per evitare conflitti di interesse. Si dovrebbero riconsiderare le limitazioni all’assunzione di professionalità straniere, esperte in ristrutturazione bancaria

Problematiche fiscali

Le riserve fiscali che San Marino aveva prima della crisi sono state utili per il paese. Senza di esse, la crisi sarebbe stata ancora maggiore e lo Stato non avrebbe potuto finanziare la spesa sociale. Ricostituire gradualmente queste riserve fiscali con la ripresa della crescita è importante per poter affrontare eventuali shock futuri. La recente e ben strutturata riforma delle imposte sul reddito e la pianificata introduzione di una imposta sul valore aggiunto costituiscono passi importanti in questa direzione.

5. Ulteriori sforzi a livello fiscale sono necessari per ricostituire le riserve: Dall’inizio della crisi, la posizione fiscale è peggiorata, a causa delle minori entrate dovute al calo permanente del PIL. Inoltre il bilancio dell’Istituto di Previdenza Sociale si è significativamente indebolito, in particolare a causa di una disoccupazione più elevata, di un aumento del numero di pensionati e di minori trasferimenti dal governo centrale. La prevista ripresa graduale dell’economia offre un’opportunità per rafforzare la posizione fiscale. La strategia fiscale pluriennale dovrebbe essere definita subito, prevedendone l’implementazione a partire dal 2016, non appena l’economia sarà ritornata a crescere stabilmente.

6. La strategia fiscale deve mirare ad una complessiva riduzione della spesa, aumentando lievemente il gettito fiscale. Complessivamente sono necessarie misure per spese e entrate equivalenti a circa il 21?2 percento del PIL in cinque anni per ricostituire le riserve finanziarie. Le aree di azione, identificate da una recente spending review, comprendono le retribuzioni del settore pubblico, le pensioni e i costi del sistema sanitario. Una tassa sugli immobili sarebbe la scelta ideale per aumentare il gettito fiscale, dato che fornisce una fonte di gettito equa ed efficiente. In alternativa le autorità potrebbero prendere in considerazione la possibilità di aumentare leggermente l’aliquota della prevista Imposta sul Valore Aggiunto. Tale strategia fiscale creerebbe anche spazio per l’aumento di spesa, programmato dalle autorità, per le infrastrutture e l’incubatore d’impresa.

7. Le autorità potrebbero considerare prestiti limitati sui mercati internazionali di capitali. Creare accesso al mercato internazionale per il debito sovrano potrebbe fornire un’importante riserva addizionale per affrontare gli shock, dato che le banche nazionali potrebbero non essere in grado di concedere prestiti al governo in momenti difficili. Inoltre, i tassi di interesse potrebbero risultare convenienti nell’attuale panorama finanziario internazionale.

Cooperazione internazionale e contesto imprenditoriale

8. San Marino ha recentemente raggiunto traguardi importanti nella cooperazione internazionale. L’ inclusione nella white list italiana costituisce un risultato importante, come il riconoscimento da parte di MONEYVAL degli sforzi compiuti da San Marino in materia di antiriciclaggio. Alla luce di questi successi, è essenziale proseguire sul fronte della cooperazione internazionale affinché emerga un nuovo modello di crescita. Deve essere data priorità al perfezionamento del protocollo d’ intesa con Banca d’Italia.

9. I recenti miglioramenti nel contesto imprenditoriale costituiscono uno sviluppo positivo. La legge dell’anno scorso, che ha velocizzato la procedura per l’avvio di attività imprenditoriali e il continuo impegno per la semplificazione nella registrazione della proprietà degli immobili, dovrebbe sostenere l’attività economica. Il completamento delle attività in corso per la costituzione di una centrale dei rischi migliorerà l’accesso al credito. Iniziative ulteriori del Governo, come l’incubatore d’impresa, possono sostenere lo sviluppo del settore non bancario e rimangono positive, purché i loro costi fiscali siano sempre controllati da vicino.

Vogliamo ringraziare le autorità e gli altri interlocutori per i franchi e aperti colloqui avuti e la calorosa ospitalità.