Il problema non è tanto che hai subito un torto evidente, una lesione di diritti fondamentali.
Può capitare giusto? Soffri, stai male ma può capitare. La vita, dicono i più anziani, ‘ti riserva gioie e dolori. Le gioie durano un giorno i dolori permangono per anni’.
Matematico. Ti alzi la mattina e lotti per il pareggio. Alla sera sei sempre sotto ma poi con l’ottimismo che ti deve contraddistinguere sempre, pareggi al 90° minuto della partita.
E con il pareggio passi il turno. Oggi è stata una bella giornata, domani si vedrà.
Poi ci sono gli uomini e donne salvavita, gli amici, il cibo e altro che ti fanno capire che siamo un tutt’uno. Dico un tutt’uno! Uniti.
Senza furbi o opportunisti. Questi sono gli amici.
Per gli altri, viene fuori la storia dei polli.
La conoscete tutti, immagino. Siamo in dieci affamati con dieci polli. Un pollo a testa direte. Ti accorgi che cinque hanno mangiato due polli e cinque nulla.
Le statistiche parlano di un pollo a testa però cinque pance sono superpiene, le altre cinque supervuote. Quei cinque a pancia piena hanno fatto i furbi, i veloci, gli scorretti badando al tornaconto personale, alla propria pancia. ‘Gli altri cinque se dormono non è un problema nostro’.
E’ successo in passato a San Marino, qualche anno fa, c’era chi di polli ne ha mangiati tre o quattro, tutti in una volta e qualche ossicino è andato di traverso a chi, nella foga di ‘mangiare’ alle spalle degli altri, si è bucato la gola.
‘Non si Sto arrivando! se ce la farà’. Al capezzale dello svelto c’è chi non ha mangiato nessun pollo e chiede come sta il divoratore seriale di carne bianca. ‘Dottore ce la farà?’ ‘Andate fuori.. chi è stato quel deficiente che gli ha fatto mangiare quattro polli a questo paziente?
Possibile che non avete capito ancora che questi più gli date e più mangiano? Chi è stato che ha permesso tutto ciò? Devo sapere che tipo di pollo ha mangiato, con quale velocità..siete pazzi!! Lei sa qualcosa?’ Il povero affamato rimasto senza pollo con a fianco gli altri affamati..’a noi sembravano polli grossi.. se vuole sappiamo il nome del contadino’ (continua)
Barbara Tabarrini