E’ sempre emozionante vedere un grande perso- naggio in visita alla no- stra Repubblica, vedere da vicino un Pontefice, un Presidente, un Segretario Generale dell’Onu.
Credo tuttavia che pochi immaginino cosa c’è dietro ad una visita di quel livello, qual è il lavoro preparatorio, quali i rischi, quali i problemi.
Fra qualche giorno arriverà a San Marino il Presidente italiano, Giorgio Napolitano ma, già da mesi, fervono i preparativi che cercherò di descrivervi brevemente e che sono necessari anche per una visita di poche ore, resa da un Capo di Stato.
Tralasciando la parte economica, che è sempre rilevante e che dipende dalla durata della visita, dai dispositivi di sicurezza necessari, dai servizi che si devono rendere all’Ospite e dai lavori pubblici sui luoghi e sui percorsi interessati, esprimo, innanzitutto, un concetto sulla valenza politica di un evento del genere.
Essa dipende, ovviamente, dai contenuti che il nostro Governo riesce ad esprimere ed anche dalla capacità di comunicazione dell’evento che, se efficace, produce un indotto di immagine estremamente importante per il nostro Paese. In ogni caso la valenza politica è sempre rilevante, come per la visita del Presidente Napolitano, che suggella una ritrovata sintonia e volontà di collaborazione con il nostro grande vicino.
Una Visita di Stato si organizza e si coordina dal Dipartimento Affari Esteri. La prima fase è il lavoro diplomatico necessario per invitare l’Ospite, che si articola in una vera e propria trattativa informale, per giungere poi all’invito formale che sarà rivolto all’Ospite secondo la prassi diplomatica. Parte poi la fase organizzativa che comporta il coordinamento, da parte del Cerimoniale Diplomatico, di tutti i settori della Pubblica Amministrazione interessati ai vari aspetti della Visita.
Sono coinvolti, innanzitutto i Comandi delle Forze dell’Ordine e della Polizia Civile, che dovranno predisporre tutto l’apparato di sicurezza e di viabilità e coordinarsi con l’apparato che sovrintende alla sicurezza dell’Ospite. Sono poi interessate le Aziende Autonome di Stato per l’ese- cuzione dei lavori pubblici necessari sui luoghi e sui percorsi della Visita, dall’eventuale riparazione delle strade ai transennamenti, dagli imbandieramenti ai servizi tecnologici. Al Comando Superiore delle Milizie sarà demandato il coordinamento delle Cerimonie militari, degli schieramenti, dei picchetti d’onore, dell’Accompagnatore militare della Reggenza e dell’affiancamento di militi volontari ai Corpi professionali per rafforzare l’apparato di ordine pubblico.
Altro settore interessato è la Sanità, che deve provvedere alle eventuali necessità per la tutela della salute dell’Ospite, predisporre il servizio medico e di ambulanza sui percorsi e nei luoghi, allertare l’Ospedale di Stato per ogni evenienza, ivi compresa la necessità di intervento chirurgico. Sicurezza e salute sono due dei maggiori fattori di rischio per un’alta personalità in visita alla Repubblica: vi immaginate che disastro se un Presidente si ammala e non viene adeguatamente assistito o se un qualunque tipo di attentato lo mette in pericolo? La responsabilità è dunque enorme.
Ma il protagonista principale di un evento del genere è il Cerimoniale Diplomatico che, in casi come questo, è affiancato e supportato dall’intero Dipartimento Affari Esteri. Ad esso compete una lunga serie di adempimenti, di riunioni generali e settoriali, di sopralluoghi e di prove, di contatti con i fornitori dei servizi, di costante confronto con il Cerimoniale dell’Ospite.
Lo staff della Personalità invitata compirà più di un so-pralluogo con personale politico, di protocollo, di sicurezza e di comunicazione ed esprimerà tutte le esigenze della Visita alle quali il nostro Cerimoniale dovrà far fronte. Non solo: dovrà adempiere alle formalità previste per lo scambio di Onorificenze, definire lo scambio di doni, decidere la collocazione degli ospiti e degli invitati nelle cerimonie e nel pranzo ufficiale secondo un preciso ordine di precedenze. Ogni più piccolo dettaglio dovrà essere considerato e previsto: dadove l’Ospite può ritirarsi per… lavarsi le mani ai suoi momenti di riposo, dall’incarrozzamento del suo seguito sulle autovetture alla predisposizione delle Cerimonie previste, dalla predisposizione e diramazione degli inviti alla durata dei discorsi, dalle salve di cannone alla bonifica dei luoghi da parte della sicurezza che, poi dovrà presidiarli fino alla partenza dell’Ospite.
Un altro aspetto fondamentale riguarda, come detto, la comunicazione. Occorre procedere all’accreditamento ed all’identificazione di tutti i giornalisti, gli operatori e i fotografi, stabilirne la collocazione in modo che non intralcino le varie fasi della Visita, predisporre, se del caso, uno o più centri stampa attrezzati, coordinare con l’Ufficio Stampa dell’Ospite la comunicazione istituzionale ed eventuali comunicati congiunti.
Alla Segreteria degli Esteri spetta poi la gestione della parte politica della Visita, il supporto alle Autorità che parleranno per i contenuti dei discorsi, la preparazione dei colloqui, coordinandosi con l’apparato dell’Ospite per quanto riguarda i contenuti.
Questa è solo un’elencazione sommaria di cosa c’è dietro ad una visita di poche ore di un Capo di Stato ma, per descrivere questo lavoro nei dettagli, ci vorrebbe molto di più di un articolo di giornale.
Questo pezzo è dedicato agli amici ed ex colleghi del Dipartimento Affari Esteri, troppo spesso non riconosciuti per l’importante attività che svolgono con passione, professionalità e competenza.
A loro formulo l’augurio di buon lavoro ed esprimo la certezza che, come sempre, sapranno far fare bella figura al nostro Paese.
Corrado Carattoni, su La Tribuna di San Marino