San Marino. Diffamazioni e proiettile in busta chiusa. Il direttore di GiornaleSM Marco Severini chiede un risarcimento al presunto killer dei cani. In caso di vittoria all’APAS fino a 50.000 euro. Sarà assistito dall’avv. Matteo Mularoni

Come molti sanno, da anni su GiornaleSM racconto ciò che alcuni media – non tutti – hanno preferito non vedere:
la morte lenta, silenziosa e crudele di cani, gatti e altri animali, avvelenati con sadica determinazione in varie zone di San Marino.

Un orrore che si è ripetuto per anni, nel silenzio di una classe politica, che partecipava alle cene elettorali del presunto killer dei cani, dimostrandosi indegna di rappresentarci.
Invece di indignarsi ha preferito voltarsi dall’altra parte, minimizzare, coprire… e mangiare alla sua stessa tavola, elettorale.

Una verità scomoda, troppo scomoda per chi ama solo apparire e non disturbare.

Per questo mio impegno sono stato minacciato.
Mi è stata recapitata una busta con dentro diffamazioni e un proiettile schiacciato, segno inequivocabile che era stato già usato.
Un messaggio chiaro: “smettila di scrivere”.

Non era la prima volta.
In oltre vent’anni ho subito pressioni, procedimenti costruiti ad arte, attacchi mediatici basati sul nulla, vere e proprie bufale orchestrate con un solo obiettivo: mettermi a tacere.
Ma non ho mai chinato la testa. E non lo farò di certo adesso.

Oggi, quel gesto infame ha avuto un primo riconoscimento giudiziario dopo la mia denuncia:
Giorgio Cellarosi – il presunto killer dei cani – è stato condannato penalmente per quel gravissimo episodio.

Adesso, assistito dall’avv. Matteo Mularoni, uno dei miei validi legali, ho deciso di andare oltre: ho dato disposizioni per promuovere un’azione civile.
Non solo per me, ma anche per chi in questi anni è stato zittito, ignorato, deriso.
Per chi non ha la forza o gli strumenti per reagire.
Per tutti quegli animali morti tra sofferenze indicibili.
E per quei padroncini che si sono visti morire tra le braccia il loro cane, il loro gatto, parte della loro famiglia.

Tutto questo è ingiusto. Io non ci sto. E nemmeno voi dovreste.

Come non ci stavo quando ho organizzato quella fiaccolata contro il killer dei cani, seguita da tantissimi cittadini liberi e indignati.

Ci credevo allora. E ci credo oggi, più che mai.

Se otterrò un risarcimento, un quarto dell’importo – fino a un massimo di 50.000 euro – sarà donato all’APAS.
Una scelta accolta ufficialmente e con gratitudine dalla presidente Emanuela Stolfi e dal Direttivo dell’APAS, l’associazione che da sempre si batte per la difesa degli animali, per dare voce a chi non può difendersi.

Che è anche la stessa missione con cui è nato GiornaleSM, da una gravissima ingiustizia personale che mi colpì anni fa.
Da lì ho scelto di creare uno spazio libero, scomodo, indipendente, per raccontare ciò che tanti preferiscono tacere.
Per dare voce a chi non ha voce.
E in questi anni ho aiutato tantissime persone che avevano bisogno di farsi sentire o di denunciare fatti che avevano leso i loro diritti.

Non ho mai cercato vendetta. Cerco giustizia. Cerco verità.
E voglio che questa battaglia serva a qualcosa.
Che lasci un segno.
Che trasformi la violenza subita in qualcosa di utile, concreto, collettivo.

Perché le minacce non fermano chi ha deciso di dire la verità.
Anzi: lo rafforzano.

Marco Severini
Direttore – GiornaleSM