San Marino. Dimissioni in Bcsm, Ps-Upr: “Il problema è stato gestito in maniera approssimativa”

Schermata 2015-06-30 alle 06.11.47Partito socialista e Unione per la Repubblica vogliono mettere i puntini sulle ‘’i’’.

Insoddisfatti di fronte alla scarsa copertura mediatica riservata al loro ruolo nelle scelte che hanno determinato l’ordine del giorno che ha chiuso il dibattito su Banca Centrale, al centro dei lavori parlamentari di venerdì scorso, le due sigle di opposizione sottolineano i contributi più importanti con i quali hanno ‘’arricchito’’ il documento.

E lo fanno a Palazzo Pubblico, proprio la sede del parlamento sammarinese, dove ieri mattina hanno raccolto i cronisti per indicare i principali elementi sui quali hanno ‘’convinto’’ la maggioranza: da una parte il “no all’individuazione del prossimo presidente dell’istituto di via del Voltone da parte di una agenzia specializzata”, spiega Paride Andreoli del Ps, dall’altra lo stop “all’incarico del dottor Antonio Gumina, per il quale abbiamo chiesto la revoca della delibera che lo indica come commissario osservatore”.

Schermata 2015-06-30 alle 06.14.10Per quanto riguarda il primo aspetto, per il quale si procederà con una “selezione internazionale”, dall’Upr William Giardi mette in chiaro che scegliere l’agenzia “avrebbe significato mettere in crisi l’autorevolezza del Consiglio Grande e Generale dicendo che non era in grado di individuare la persona giusta”, mentre Alessandro Mancini del Ps, proprio per mettere enfasi sulle dichiarazioni del collega, afferma che in questo momento “nel Paese di politica ne serve tanta”. Incluse le questioni che riguardano questo tipo di scelta. Il socialista, passando al caso-Gumina, rivela inoltre che la revoca era stata richiesta “da subito”, ma il confronto con la coalizione che sostiene il governo l’ha fatta slittare “a ottobre, un risultato che comunque ci soddisfa”.

Perchè la priorità è ‘’sbarazzarsi’’ di lui: “A Gumina associo comportamenti nebulosi – afferma Giardi – il suo ruolo ancora oggi mi è oscuro”. Nicola Selva allarga la discussione affermando che secondo l’Upr “serve una riforma dello statuto di Banca Centrale” che preveda, fra le altre cose, “la diminuzione della durata dei mandati”.

Mentre Rossano Fabbri, consigliere del Ps, chiude guardando al passato con una sentenza nei confronti del governo per il sostegno dato ai vertici della passata gestione, le cui recenti dimissioni, alcune delle quali motivate da degli “avvisi di garanzia”, hanno portato al dibattito dal quale è nato l’ordine del giorno: “Il problema – dice – è stato gestito in maniera approssimativa”.

La Serenissima

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