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  • San Marino. Dimissioni Gentili. Durissimo colpo per la Repubblica …. di Emilio Della Balda

    emilio della baldaLa clamorosa vicenda che ha travolto il Comandante della Gendarmeria, presentato dal governo come fenomeno che avrebbe riorganizzato e dato efficienza alle forze dell’ordine e che avrebbe garantito fedeltà alla Repubblica, é un colpo durissimo e un ulteriore episodio della crisi profonda in cui é stato portato il paese.

    Ancora una volta bisogna risalire al marciume partitocratico che ha cancellato tradizioni, ideali, valori, buonsenso, sana amministrazione, spirito sanmarinese.

    A partire dal colpo di stato bianco del 1986, attuato con la corruzione e con l’inganno, i padroni e i padroncini del Paese, contornati dalla corte dei fedeli, hanno organizzato un sistema corruttivo che ha devastato San Marino dalle fondamenta diffondendo l’adorazione del ?dio denaro?.

    Quel sistema non é finito e ha aggiunto prepotenza, arroganza, incapacitá, ipocrisia, ambizione, vendetta, violazione delle leggi, autoritarismo, illegalitá, discrimanazioni; il tutto condito con il voto di scambio.  Negli ultimi tempi si é voluto lo scontro con il governo italiano per coprire le ruberie dei politici dominanti.

    Si é distrutto il sistema bancario e per ottenere qualche scalpo si é fatto pagare un costo enorme allo Stato.

    Si é rattoppato maldestramente il rapporto con l’Unione Europea con conseguenze che si vedranno nel tempo.

    Si é portata ?alla canna? la Tesoreria di Stato facendo anche una montagna di debiti che andranno sulle spalle delle nuove generazioni.

    Sono stati fatti regali colossali agli evasori e ai poteri finanziari che hanno colpito duramente la finanza pubblica.

    Sono state importate 22 organizzazioni criminali che disonorano la Repubblica.

    Siamo di fronte al peggior governo della storia millenaria della nostra Repubblica mentre finte commissioni d’inchiesta assolvono i politici padroni del Paese, attraverso un inciucione spaventoso.

    Non ho la forza politica per chiedere le dimissioni degli affondatori del Paese, ma come libero cittadino sento il dovere di continuare la mia solitaria battaglia per il cambiamento denunciando il legame morboso con il potere, l’ambizione sfrenata, la spregiudicatezza completa di questi autocrati che hanno tradito la Repubblica.

    Se il responsabile di tante malefatte e del pastrocchio del ?Generale?, confermato alla chetichella dal governo, avesse un minimo di dignità e ritornasse coi piedi sulla terra, non esiterebbe un attimo a togliere il disturbo.

    Emilio Della Balda