San Marino. Ex dipendenti Factory riassunti a ponte Mellini.

Il nuovo centro commerciale sarà aperto entro l’anno, ma sindacati e Osla sono all’oscuro delle trattative.

Zafferani (c10): “Ma allora è possibile anche fare impresa senza chiedere deroghe continue e discrezionali alle leggi?”

In fondo al tunnel quindi si incomincia a intravedere uno spiraglio, attraverso il quale San Marino potrà forse – ci auguriamo – uscire fuori dalle sabbie mobili degli ultimi anni, le quali tengono imprigionato uno sviluppo economico che stenta a ripartire.

Se da una parte, a Rovereta, dovrebbe nascere il nuovo polo della moda, dall’altra, a ponte Mellini a Serravalle, potrebbe risorgere all’ex Queen outlet, un nuovo centro commerciale con, al piano terra prodotti d’abbigliamento e al primo piano articoli d’elettronica. Due nuove realtà che, oltre ad attrarre turisti e compratori, a produrre nuovi introiti per le casse dello Stato, porteranno soprattutto centinai di posti di lavoro.

Per il polo del lusso i posti di lavoro si aggirano attorno a 250, mentre per l’ex Queen outlet si parla di circa un centinaio. Una parte di essi saranno occupati dai dipendenti licenziati del Factory outlet di Rovereta, che ha chiuso alcuni mesi fa.

Si parla quindi in totale di 350/400 posti di lavoro che, visto i tempi che corrono, non fanno certamente ribrezzo, ma, come si dice, “carne e sangue”.

Le due nuove strutture commerciali, che dovranno sorgere a ponte Mellini entro la fine dell’anno e a Rovereta entro il 2017 (prima fase) ed entro il 2019 (seconda fase) che lavoreranno in stretta sinergia l’uno con l’altro, alimentandosi a vicenda, anche perché, trattando brand differenti, non dovrebbero pestarsi i piedi.

Al contrario delle trattative per il polo del lusso, quelle per l’ex Queen outlet di ponte Mellini, come ci ha riferito il segretario all’Industria, si stanno svolgendo direttamente tra i proprietari dell’edificio (Reggini, Colombini, Ugolini) e gli investitori italiani, senza l’ausilio della politica e in particolare del governo, il quale, pur avendo incontrato l’ultima volta a giugno gli imprenditori italiani, non ha voce in capitalo, almeno per ora, riguardo alle trattative che, paiono essere ormai agli sgoccioli. L’intermediario delle trattative in corso tra gli investitori e i proprietari dell’edificio di ponte Mellini è lo studio di consulenza societaria, tributaria e amministrativa del commercialista Enzo Zafferani di piazza Tini di Dogana che, per il momento, preferisce non rilasciare alcuna dichiarazione.

Invece, la società che ha deciso di investire nell’ex Queen outlet si chiama New Evo, ed è una fiduciaria lussemburghese di proprietà di un imprenditore italiano.

Come hanno reagito i sindacati, le associazioni di categoria e le forze politiche all’annuncio di un nuovo centro commerciale?

Pare che i sindacalisti siano venuti a conoscenza della notizia proprio attraverso Tribuna, così come l’Osla che, anch’essa, non conosceva fino a ieri – stando alle parole del suo presidente Mirko Dolcini – la trattativa in corso. An- che la politica sembrerebbe essere all’oscuro delle trattative.

A tal proposito Andrea Zafferani di Civico 10 commenta in questo modo la notizia: “Se la notizia dell’investimento al Queen Outlet fosse confermata, e fosse confermato che gli investitori non hanno chiesto 1 euro di incentivi diversi rispetto a quelli previsti dalla legge, sarebbe una bella notizia.

Ma allora è possibile anche fare impresa senza chiedere deroghe continue e discrezionali alle leggi? Certo che si, ed è quello per cui ci si dovrebbe battere. Mentre per la maggioranza è normale dare condizioni discrezionali a chiunque le chieda, alla faccia della certezza del diritto e delle regole e della parità di trattamento.

Anzi, il Governo proprio oggi, per bocca di un paio di segretari di Stato, afferma candidamente che “chi vuole investire a San Marino deve prima di tutto parlare col Governo, alla faccia del nuovo metodo”, conclude Zafferani.

La Tribuna, San Marino