San Marino. Direttivo FULI/CSdL: forti critiche alla proposta di riforma fiscale

Si è riunito nei giorni scorsi il Direttivo della Federazione Unitaria Lavoratori Industria CSdL. Oltre all’importante argomento del rischio termico all’interno e all’esterno delle aziende, rispetto al quale dopo un proficuo lavoro con la Segreteria al Lavoro è stato emanato un provvedimento di Legge (regolamento) che definisce strumenti, norme comportamentali e responsabilità a tutela dei lavoratori, la discussione si è subito incentrata sulla proposta di riforma fiscale IGR presentata dal Segretario alle Finanze. Il Direttivo ha fortemente criticato la filosofia dell’impianto legislativo perché ancora una volta va a mettere le mani solo nelle tasche di chi le tasse le ha sempre pagate, garantendo ancora una volta “l’immunità” a chi non fa il proprio dovere fiscale. Perché se non c’è la volontà politica di fare i controlli per far emergere ed accertare i redditi ed aumentare così la base imponibile (lo studio sul fisco effettuato dalla CSdL ha dimostrato esserci ampi spazi di manovra vista l’incongruità delle dichiarazioni di alcune categorie), passa inevitabilmente il messaggio che il governo rinuncia a mettere in atto azioni di giustizia sociale ed equità fiscale. Inoltre con tutti i contratti scaduti che nel tempo non hanno recuperato il potere d’acquisto, i lavoratori dipendenti non sono nelle condizioni di pagare un euro in più, ma al contrario le tasse vanno abbassate. L’odioso e becero tentativo di reintrodurre una “tassa etnica” che creerebbe una differenziazione fiscale tra chi lavora fianco a fianco tutti i giorni, rappresenta la scarsa visione politica di questo esecutivo;in un momento dove San Marino vuole arrivare alla firma all’accordo di Associazione con l’Unione Europea, discrimina fiscalmente i lavoratori in base alla loro residenza. Non vorremmo pensare, ma a questo punto non possiamo neanche escludere, che questa decisione sia il frutto della difficoltà di arrivare con la vicina Italia ad un accordo su alcuni aspetti finanziari. Se così fosse sarebbe molto pericoloso e miope,perché come nel 2010 si rischierebbe di minare i rapporti con il nostro vicino in una fase storica e politica molto delicata. Inoltre, se questo provvedimento fosse confermato, andrebbe a generare inutili e pericolose tensioni all’interno dei luoghi di lavoro, rendendo al tempo stesso meno attrattivo il mercato del lavoro sammarinese con riverberi negativi sulla competitività del sistema nella sua interezza. Per questo motivo non capiamo il silenzio assordante delle associazioni di categoria, in primis la più importante, ovvero l’ANIS, che ancora non hanno proferito parola sull’argomento. Forse perché, considerato che con lo strumento dei “rimborsi spese” non sempre utilizzato in modo coerente, che nell’ipotesi di riforma non verrebbe modificato, pensano di poterlo utilizzare come elemento retributivo “compensativo”. Potrebbe però rivelarsi, alla prova dei fatti, una convinzione effimera che produrrebbe delle fratture insanabili all’intero dei luoghi di lavoro, rispetto alle quali il Direttivo esprime profonda preoccupazione.

Federazione Unitaria Lavoratori Industria / CSdL