San Marino. Direttore Caruso: ”Il Congresso di Stato ci rimanda indietro i contratti poliennali. Ed i medici, quelli bravi, se ne vanno”

Caruso e ManzaroliIl Direttore ISS Bianca Caruso ieri, 04.02.2015, ha partecipato alla conferenza stampa indetta dalla Segretaria Sanità presso l’ospedale di Stato della Repubblica di San Marino. Ecco le sue dichiarazioni:

”E’ utile questa conferenza stampa per chiarire alcune cose. Il Dr. Landolfo è qua e resta con noi. Con il Dr. Jovine ed il Dr.Daniele stiamo lavorando assieme per l’allungamento della loro convenzione, dato che la stessa era annuale rinnovabile. 

Sono contenta che sia venuto fuori dai professionisti il problema della precarietà del personale medico dell’istituto. Non c’è una normativa per il personale sanitario, ma tutto è accomunato con la PA.

C’è una contrattualistica che non rispecchia per niente le esigenze gestionali dell’ospedale di Stato di San Marino. In futuro, medio periodo, l’istituto avrà problemi di reperire professionisti chirurghi: se non ci saranno più medici l’ospedale chiuderà. O San Marino sfornerà dei medici sufficienti (abbiamo solo 10-12 specializzandi e laureandi) ma è impensabile che San Marino possa essere retto da così pochi medici. Quindi via via che ci saranno i pensionamenti San Marino entrerà in crisi per via della penuria di medici. 

Cosa possiamo fare noi? Noi possiamo fare dei contratti pluriennali con delle clausole che calcolino gli scatti in relazione alla competenza che loro hanno. Però il vincolo amministrativo stretto è contrario a quello che noi proponiamo. Questo è il motivo per cui le nostre proposte non vengono accolte e ci ritroviamo sempre con questi contratti annuali.

Gli ospedali li fanno i medici e gli infermieri non li fanno i direttori; noi passiamo e loro restano. Se questa problematica, come ho detto più volte con il segretario in momenti di sconforto, non si risolve non andiamo bene e non andiamo lontano. Qua il problema è questo.

La sussistenza, la sostenibilità è economica ma è anche gestionale. Già il reclutamento è difficile se poi ci si deve mettere anche la normativa allora vuol dire che non si capisce o non si vuol capire quali sono le nostre esigenze. Bisogna capire che l’Iss, la struttura sanitaria, ha delle esigenze particolari di tempestività e di attrazione nei confronti dei medici professionisti.

Capita che quello bravo, una volta visti tutti questi problemi, non accetti la nostra proposta e ci saluti perché è stato preso da altre realtà. Aggiungete anche il fatto che molti sono giovani motivati ed hanno investito anche nella loro vita, magari si sono sposati ed hanno comprato casa, ovviamente questi problemi non aiutano. Poi succede anche il fatto che siamo regolamente smentiti, nei contratti poliennali, dal Congresso di Stato che non accetta tali tipi di contratto per i medici professionisti. Quindi ci ritornano indietro contratti già stipulati ma non approvati dal Congresso, facendoci rimettere anche la faccia.

Il problema della durata del contratto è per tutti i professionisti, e non solo per quelli di nazionalità italiana. 

Come vi ritornano indietro?

Se tu proponi un contratto di 3 o 5 anni e dal Congresso ti ritorna indietro lo stesso contratto approvato solo per un anno tu ci rimetti la faccia e solitamente il professionista se ne va e va in altre strutture che gli garantiscono contratti più lunghi. Esiste la fuga di personale infermieristico e chirurgico.

Abbiamo presentato un fabbisogno, che in Italia è la pianta organica, e siamo in attesa di vedere l’iter che avrà. Qui si deve capire che se dai fiducia ad una dirigenza e ti chiede certe cose te le chiede perché ha necessità e tutto è fatto nella totale trasparenza. C’è un bilancio che firmi e ti prendi la responsabilità, quindi occorra che questa cosa prenda una via più snella.

/ms