San Marino. Direzione Aass e bollette: due tafazziane “bottigliate” su consenso e immagine di governo e maggioranza … di Enrico Lazzari

Premiato per i risultati ottenuti? Sembrerebbe di no… L’Ing. Raul Chiaruzzi, in ogni caso, è stato confermato -seppure, diciamo, con “riserva”- dal Congresso di Stato, alla direzione generale dell’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi.

La conferma, però, sembra al momento sub-judice, subordinata -come spiegato ieri su queste stesse pagine elettroniche (clicca qui)- al via libera della maggioranza consigliare che non appare, al momento, per nulla scontato. Anzi…

Laureato in ingegneria chimica all’Università di Bologna, poi arricchita con un master di alta formazione in regolazione e mercato nei servizi di pubblica utilità, assunto come ingegnere di processo in Eni fino al 2006, per poi passare ad Hera con un ruolo di responsabilità nel campo della gestione dei rifiuti industriali e, nel dicembre 2018 nominato Direttore generale dell’Azienda sammarinese dei Servizi, a mettere in dubbio la sua appena confermata fiducia del governo non sono certo i titoli e le competenze tecniche.

A rendere “provvisoria” questa rinnovata fiducia sono i risultati economici conseguiti in questi quattro anni dall’Azienda di Stato che dirigeva, a dir poco pessimi se non preoccupanti. La colpa, la responsabilità di questa debacle finanziaria è del Direttore generale, o perlomeno soprattutto del Direttore Generale? Non sta certo a me dirlo, sostenerlo o smentirlo.

Sta di fatto che il bilancio consuntivo del 2018 (quindi della gestione precedente a quella del’Ing. Chiaruzzi) vedeva l’Azienda Autonoma di Stato per i Servizi chiudere l’esercizio finanziario con un utile di quasi 6,5 milioni di euro (qui il bilancio 2018) determinati da quasi 16 milioni di euro di attivo nella distribuzione e fornitura di energia elettrica e metano, a fronte di perdite per quasi 9,5 milioni della gestione acquedotto, dei trasporti pubblici, della funivia, del servizio igiene urbana, del macello pubblico, della gestione delle acque reflue e della distribuzione dei servizi in fibra nonché della gestione degli automezzi. 

Un utile che, nell’anno successivo, il 2019, il primo a gestione Chiaruzzi, è aumentato arrivando a oltre 7 milioni di euro per più che dimezzarsi l’anno successivo, il 2020, ultimo bilancio consuntivo pubblicato sul sito ufficiale dell’Aass (qui i bilanci Aass). Infatti, l’utile di esercizio del 2020 si attesta ad “appena” 3,3 milioni di euro, a fronte dei 5,5 milioni fissati nel bilancio previsionale.

Che sia per il mutamento della situazione esterna o che sia conseguenza di scelte errate da parte dei dirigenti di Aass, il trend sembra quindi essersi invertito nel secondo anno di esercizio sotto la direzione generale dell’Ing.Chiaruzzi. Un aspetto che, da solo, rende politicamente deleteria la scelta del governo di riconfermare il dirigente, anche se questi non avesse alcuna responsabilità nel “dissesto” finanziario in cui si trova oggi l’Azienda. Anche se, Chiaruzzi, abbia soltanto avuto la malaugurata sventura di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato…

L’opposizione -così populista e “salviniana” nei metodi come lo è oggi sul Titano (tanto che Libera, ieri, è riuscita ad accusare il governo per l’azione indipendente di un magistrato nei confronti di cittadini che hanno espresso loro opinioni o considerazioni su un media a lei vicino, poi tutti scagionati)… L’opposizione -dicevo- avrà di che “gongolare” in questa nomina, in questa riconferma inattesa, quasi sorprendente visto che gran parte della maggioranza parlamentare sembra non la volesse. “Riconfermato per gli ottimi risultati economici ottenuti nella direzione dell’Aass?”, sfotterà di certo, oggi o domani, qualcuno dai banchi di Repubblica Futura, di Libera o, perchè no visto il passato recente, di Rete…

Oppure -ironizzerà velenosamente qualcun altro, dagli stessi banchi- “è stato premiato perchè, con la benedizione del Segretario di Stato Teodoro Lonfernini, voleva aumentare all’inverosimile le tariffe di luce e gas?

Come potrà difendersi il governo e la sua maggioranza? Non potrà… Del resto, anche questa scelta inattesa fatta dall’esecutivo, rientra nel novero delle mosse, delle azioni “tafazziane” -dal punto di vista della comunicazione e dell’immagine del governo- che hanno caratterizzato le ultime settimane, in particolare sul fronte Aass, tariffe e bollette. Un periodo, questo, dove la tutina nera e la “conchiglia inguinale” bianca sembrerebbe vestire a pennello un Segretario di Stato in particolare. Non me ne voglia… Ma qualunque presa di posizione errata fosse possibile assumere, Lonfernini, in queste ultime settimane, l’ha assunta.

Ben inteso, parlo di comunicazione e immagine, non di concretezza e coraggio politico (che non gli si possono certo negare). Infatti, non si può non riconoscere al protagonista l’attenuante del sentire su di sé la grande responsabilità verso la comunità, data dal delicato e -visto il contesto internazionale, oggi come non mai- scomodo ruolo dato dalla delega all’Azienda dei Servizi nel bel mezzo di una crisi energetica globale…

Ma perchè intervenire pubblicamente arrogandosi il “merito” di aumenti esorbitanti delle bollette, per poi venire smentiti nientemeno che dall’Autority, ente indipendente responsabile, con Aass di fissare i prezzi di luce e gas, che ha disposto aumenti più contenuti di quelli annunciati dal Segretario di Stato ai rapporti con le aziende di Stato?

Non scendo nel merito di questi aumenti -lo ha fatto e lo fa egregiamente il direttore di GiornaleSM Marco Severini su queste pagine da settimane- ma sull’opportunità politica di ergersi a responsabile degli stessi quando, in fondo, l’autonomia di Aass e Autority -nei fatti- “assolvono” l’esecutivo e la maggioranza da simili impopolari scelte. Perchè prendersi a “bottigliate” nei “bassifondi” personali, mettendo in difficoltà, verso l’opinione pubblica, sia i colleghi di governo che la maggioranza intera e i partiti che la compongono?

Okay, torniamo alla nobile attenuante della passione e dell’assumersi responsabilità, pregio non da poco e non da tutti. Ma la politica è anche -e soprattutto- immagine. L’ingenuità, la “passione”, talvolta anche la troppa serietà e onestà intellettuale, si pagano care. Purtroppo, aggiungo… Perchè  -personalmente- mi piace chi, come Lonfernini in questo caso, ha il coraggio di assumersi responsabilità che potrebbe evitare.

In politica, però, si deve pianificare, progettare ogni singola azione. Specie in termini di comunicazione. Un progetto a lungo termine impone la costante presenza, elezione dopo elezione, in ruoli chiave e di governo. Una presenza che non può prescindere dal consenso, oggi a rischio sul caro bollette.

Non era meglio, mi chiedo, tacere, attendere che Aass propinasse, autonomamente, gli aumenti “lonferniniani”, poi intervenire, come governo, come Segretario di Stato competente, per tentare di ridimensionarli? Cosa poi successa, ma per merito -è evidente a tutti- dell’Autority e non del  governo e dei suoi “Tafazzi”…

Oggi, l’ennesima caduta di immagine con la riconferma “sub-judice” del Direttore Generale ai tempi del dissesto economico Aass. Una riconferma inutile perchè -da quanto sembra- se non sarà lo stesso Ing.Chiaruzzi ad avere la lungimiranza di dimettersi o rinunciare, potrebbe essere la maggioranza parlamentare, fra qualche settimana, a sostituirlo…

Enrico Lazzari

Enrico Lazzari