San Marino. Direzione PSD: confronto, onestà e buon senso per evitare lo scontro sociale 

La Direzione del PSD, riunitasi ieri sera, ha concentrato la propria discussione sul provvedimento IGR, sui suoi effetti sociali ed economici, e sulle ricadute politiche di questo lungo e complesso confronto. 

La riforma IGR: un’esigenza reale per non cedere ricchezza ai mercati finanziari 

Le ragioni del provvedimento sull’IGR non sono state spiegate abbastanza, e questo ha creato confusione e diffidenza. È bene dirlo chiaramente: questa è una necessità che nasce dalla condizione finanziaria del Paese

Da anni il FMI raccomanda a San Marino un intervento sull’IGR (e l’introduzione l’IVA). Le sue indicazioni non sono vincolanti, ma pesano di più quando un Paese, come oggi San Marino, si finanzia sui mercati attraverso i propri titoli di Stato. 

Chi non si adegua agli standard internazionali di trasparenza e armonizzazione fiscale paga un prezzo in termini di maggiori interessi sul debito pubblico. E quegli interessi sono ricchezza che lascia il Paese

Ecco perché questo provvedimento è necessario: per non disperdere risorse che potremmo invece assegnare a scuola, sanità e sviluppo. Necessario, però, non significa iniquo o sbagliato

Pagare poco, pagare tutti 

San Marino resta un Paese a bassa fiscalità, e questo è un tratto distintivo da preservare: le imposte dirette ammontano a circa 150 milioni, a fronte di un PIL di 1,9 miliardi – un rapporto del 7,9%, ben al di sotto della media europea del 12%. 

Il principio del PSD è semplice: pagare poco, pagare tutti. La cultura della “mano leggera” non porta investimenti, crea solo disuguaglianze e alimenta tensioni sociali

Per questo il PSD ha chiesto di abbandonare la minimum tax, che rappresenta una rinuncia al controllo, in favore dell’introduzione dei flussi informativi finanziari. E non è

un’utopia. È una questione di metodo e di strumenti informatici integrati con i dati già esistenti (bancari, fiscali, contributivi). 

Quando tutti contribuiscono, il risultato è fiducia reciproca

Riforma sì, ma anche revisione della spesa e crescita 

Fin dall’inizio il PSD ha chiesto che il confronto sull’IGR non si limitasse alla leva fiscale. Chiedere di più ai cittadini e alle imprese è accettabile solo se, prima, si chiudono le falle di spesa pubblica. 

Per questo la Segreteria di Stato agli Affari Interni, su mandato della maggioranza, sta elaborando una proposta di revisione della spesa inefficiente, da inserire già nella prossima Legge di Bilancio. 

Ma ridurre gli sprechi non basta. É lo sviluppo economico la carta decisiva per ridurre il debito e far girare di nuovo il volano della ricchezza. A questo scopo, il PSD chiede al Governo di presentare al più presto una Agenda per la Crescita chiara, misurabile e concreta. 

Ritrovare un equilibrio 

Resta da capire come chiudere il provvedimento IGR. Il nodo più delicato rimane quello del trattamento tra residenti e frontalieri: industriali e sindacati, per motivi diversi, chiedono entrambi la parità. I primi per preservare serenità nelle aziende, i secondi per preservare la coesione fra lavoratori. 

Dall’altra parte, la politica propone un bonus per i residenti, basato sul principio di territorialità

Sono posizioni entrambe legittime, ma che faticano a trovare un punto d’incontro anche perché si muovono dentro a una realtà del lavoro che è cambiata molto: i frontalieri sono circa 9.000, a fronte di 15.000 lavoratori residenti. Nel settore manifatturiero, in particolare, più di otto nuovi assunti su dieci provengono da oltre confine

Questo sbilanciamento strutturale della forza lavoro del settore manifatturiero – che partecipa al 40% della formazione del PIL – crea nuovi equilibri e anche nuove difficoltà: per la politica, per le organizzazioni sindacali, per le imprese stesse. 

Il protrarsi dello scontro ha iniziato a generare tensioni sociali forti. Le divisioni non corrono più solo tra residenti e frontalieri, ma anche tra dipendenti e autonomi, tra categorie che fino a poco tempo fa condividevano le stesse difficoltà e gli stessi obiettivi.

Il PSD invita a non cadere nella logica dei fronti contrapposti. Non ci sono buoni e cattivi: la grande maggioranza del Paese lavora, produce e paga le tasse. Se un nemico va individuato, è chi si approfitta del sistema, chi si infila nelle sue falle, chi evade o elude, chi specula sulla correttezza altrui. 

Per una nuova coesione sociale 

Il PSD resta convinto che il confronto debba proseguire nel segno della concertazione onesta e trasparente e chiede una maggiore attenzione al provvedimento IGR, anche per evitare possibili incongruenze con l’acquis comunitario che San Marino si appresta a recepire con l’Accordo di Associazione all’Unione Europea. 

Uno sciopero oggi non sarebbe una prova di forza, ma un segno di debolezza collettiva. Ognuno deve fare un passo avanti e rinunciare a qualcosa per trovare un punto di equilibrio. 

Non si tratta di vincere una partita, ma di preservare la coesione sociale. Murata, 16 ottobre 2025 

Comunicato stampa – Partito dei Socialisti e dei Democratici