La storia infinita dei verbali della commissione giustizia di cui ieri in aula è andata in scena l’ennesima puntata è stata letta dal consigliere del Pds Marco Gatti come un tentativo di distogliere l’attenzione da una serie di problematiche. “La settimana scorsa – ha esordito nel suo riferimento in comma comunicazioni – ho portato in evidenza il fatto che la lettura del curriculum del prof. Guzzetta che è stato nominato quale nuovo dirigente del Tribunale di San Marino mette in luce un profilo di incompatibilità. Su questo fatto nessuno del governo o della maggioranza si è espresso, è calato al contrario un silenzio assordante. Io credo sia giusto richiamare la problematica legata al fatto che abbiamo nominato dirigente una figura che non è un magistrato ma alla quale la legge richiede le stesse prerogative e stabilisce le stesse incompatibilità previste per i magistrati. L’ufficio di magistrato è tra le altre cose incompatibile con l’assunzione delle cariche di amministratore e sindaco in società, guardando il curriculum è emerso che il prof. Guzzetta è presidente di una società, la Open Gate Italia. Viene dunque meno l’elemento di garanzia e si continua a far finta di nulla. Si parla di rilanciare il Paese ma non diamo credibilità al Tribunale. Si fanno le corse per trasmettere i verbali della commissione giustizia quando c’è un’indagine in corso. Siate sereni, ci sono i magistrati. Vogliamo fare noi i magistrati? Non siamo neanche in grado di nominare un dirigente. Sulla nomina poi non sappiamo nulla tutto è avvenuto a scatola chiusa, la grande fretta non ha permesso neanche di enucleare le condizioni di contratto di questo dirigente”. Chi ha preso la parola dopo come il consigliere di Ap Giorgetti e Tosi di Civico 10 non è entrato nel merito della denuncia di Gatti e ha invece difeso la nomina. Di qui la conclusione del consigliere del Pdcs Francesco Mussoni che ha detto: “Io mi aspettavo una smentita all’indomani. Siamo ancora qui nell’incertezza. Rispetto le Loro Eccellenze che si fanno garanti ma è grave politicamente perché questa situazione delegittima il Paese. Le nomine dei vertici dello Stato devono essere fatte nel rispetto delle regole con l’adozione di ogni cautela. Se un consigliere chiede i chiarimenti il giorno dopo deve essere fatta piena luce”.
Repubblica Sm