I problemi del Paese sono enormi ma ciò non toglie che si possa affrontare il tema dei diritti civili sui quali si è rimasti molto indietro o sono stati rinnegati come nel caso del diritto al lavoro sul quale si è passati dalla piena occupazione ad una forte disoccupazione togliendo ai cittadini proprio il diritto fondamentale. Siamo ormai a fine Legislatura ed è in atto da mesi la campagna elettorale, per cui non mi illudo che si possa fare molto. Tra l’altro il dibattito è partito dalle unioni civili e pertanto è inutile, in questo momento tirar fuori i diritti che riguardano l’interruzione di maternità, il testamento biologico, la fecondazione artificiale, le terapie mediche, il fine vita. Purtroppo San Marino non è uno stato laico. Oltre tutto la tradizione e la conservazione sono piuttosto diffuse. Pertanto i diritti personali e collettivi vanno conquistati con le battaglie civili e appellandosi all’evoluzione internazionale. La Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea distingue il diritto al matrimonio dal diritto a farsi famiglia. E a questo dettato dobbiamo attenerci con il riconoscimento di tutti i diritti sia alle coppie eterosessuali che a quelle omosessuali o a quelle di solidarietà in linea con i cambiamenti della società moderna. Non mi sembra una cosa rivoluzionaria se si sta fuori da ideologie e da estremismi e la si affronta con laica serenità. Il diritto del coniuge di adottare il figlio naturale del compagno o della compagna mi sembra del tutto normale anche perché è a tutela del bambino stesso. Le falsificazioni su acquisti di bambini o uteri in affitto sono deplorevoli. Tra l’altro, l’utero in affitto lo stanno utilizzando le coppie etero che non possono avere figli e non mi sembra così sconveniente come si vuole far credere. La prostituzione e la vendita degli organi umani sono pratiche peggiori, ma accettate dall’opinione pubblica. Se vogliamo diventare uno stato laico dobbiamo fare un lungo percorso per affermare la cultura del rispetto della libertà e dei diritti degli altri, anche se l’altro fosse solo uno, per non imporre mai il proprio credo a chi non lo condivide, per mettere la tolleranza e la libertà alla base di ogni iniziativa. Non può e non deve essere uno scontro tra laici e cattolici. I diritti civili sono patrimonio di uno Stato pluralista, democratico e laico.
Emilio Della Balda