San Marino. I DIRITTI CIVILI VANNO AFFERMATI …. di Emilio Della Balda

emilio della baldaI problemi del Paese sono enormi ma ciò non toglie che si possa affrontare il tema dei diritti civili sui quali si è rimasti molto indietro o sono stati rinnegati come nel caso del diritto al lavoro sul quale si è passati dalla piena occupazione ad una forte disoccupazione togliendo ai cittadini proprio il diritto fondamentale. Siamo ormai a fine Legislatura ed è in atto da mesi la campagna elettorale, per cui non mi illudo che si possa fare molto. Tra l’altro il dibattito è partito dalle unioni civili e pertanto è inutile, in questo momento tirar fuori i diritti che riguardano l’interruzione di maternità, il testamento biologico, la fecondazione artificiale, le terapie mediche, il fine vita. Purtroppo San Marino non è uno stato laico. Oltre tutto la tradizione e la conservazione sono piuttosto diffuse. Pertanto i diritti personali e collettivi vanno conquistati con le battaglie civili e appellandosi all’evoluzione internazionale. La Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea distingue il diritto al matrimonio dal diritto a farsi famiglia. E a questo dettato dobbiamo attenerci con il riconoscimento di tutti i diritti sia alle coppie eterosessuali che a quelle omosessuali o a quelle di solidarietà in linea con i cambiamenti della società moderna. Non mi sembra una cosa rivoluzionaria se si sta fuori da ideologie e da estremismi e la si affronta con laica serenità. Il diritto del coniuge di adottare il figlio naturale del compagno o della compagna mi sembra del tutto normale anche perché è a tutela del bambino stesso. Le falsificazioni su acquisti di bambini o uteri in affitto sono deplorevoli. Tra l’altro, l’utero in affitto lo stanno utilizzando le coppie etero che non possono avere figli e non mi sembra così sconveniente come si vuole far credere. La prostituzione e la vendita degli organi umani sono pratiche peggiori, ma accettate dall’opinione pubblica. Se vogliamo diventare uno stato laico dobbiamo fare un lungo percorso per affermare la cultura del rispetto della libertà e dei diritti degli altri, anche se l’altro fosse solo uno, per non imporre mai il proprio credo a chi non lo condivide, per mettere la tolleranza e la libertà alla base di ogni iniziativa. Non può e non deve essere uno scontro tra laici e cattolici. I diritti civili sono patrimonio di uno Stato pluralista, democratico e laico.

                    Emilio Della Balda