San Marino. Diritto all’acqua e all’energia elettrica, Zonzini (Rete): “Pdl aperto alle modifiche dell’Aula, ma credo non sia più rimandabile”

Il movimento Rete presenta un progetto di legge ambizioso che potrebbe ridefinire il diritto dei cittadini all’acqua e all’energia elettrica. Il provvedimento, coerente con il Piano Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile, mira a garantire l’accesso universale a tali servizi essenziali.

 

Un passo avanti nel progresso sociale

Il primo articolo del provvedimento sancisce il diritto dei cittadini a un accesso garantito all’acqua potabile ed energia elettrica. Ciò rappresenterebbe un passo avanti nel progresso sociale, aprendo la strada a una vita moderna e tecnologicamente avanzata. È un diritto delle nuove frontiere del progresso sociale che potrebbe fare di San Marino il primo Paese al mondo a stabilire per legge un tale diritto.

 

Ruolo centrale dello Stato

Un elemento chiave del provvedimento è il ruolo centrale dello Stato nella garanzia di tale diritto. Lo Stato, secondo il provvedimento, deve adottare azioni e sforzi finanziari idonei a garantire l’accesso all’acqua ed energia elettrica, attraverso investimenti sul proprio territorio, ma anche all’estero. Questo riconoscimento esclude la possibilità che soggetti privati siano delegati a soddisfare il diritto fondamentale.

 

SPES: la speranza energetica

Il progetto prevede la creazione della Società di Produzione Energetica Sammarinese, abbreviata in SPES, un acronimo che in latino significa “speranza”. SPES avrà il compito di realizzare e gestire impianti di produzione energetica all’interno e all’esterno del territorio di San Marino. Il capitale sociale di SPES sarà aperto all’azionariato diffuso, ma l’Ecc.ma Camera dovrà detenere sempre la maggioranza delle partecipazioni, garantendo il controllo pubblico sull’attività della società.

 

Incentivi e benefici economici

Il progetto di legge offre anche incentivi economici. Ad esempio, le aziende che producono materiale idoneo alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili potrebbero beneficiare di agevolazioni fiscali. Inoltre, l’apertura ai privati per il finanziamento degli impianti ridurrebbe la dipendenza dal debito pubblico, favorendo un’ampia partecipazione popolare in un settore strategico per lo sviluppo del Paese.

 

Focus sull’efficienza e la sostenibilità

Il progetto sottolinea l’importanza dell’efficienza e della sostenibilità nella produzione energetica. Gli impianti devono essere compatibili con le caratteristiche del Paese e godere di ridondanza in caso di eventi avversi. Inoltre, si prevede un regime fiscale speciale per la tassazione degli utili derivanti dalle partecipazioni in SPES, con destinazione vincolata al sovvenzionamento energetico delle fasce più deboli della popolazione e alla ricerca scientifica.

 

Sicurezza energetica e idrica

Il progetto si estende anche alla sicurezza energetica e idrica. SPES potrà stipulare convenzioni per l’utilizzo di superfici pubbliche o private per la produzione energetica, con priorità per le persone meno abbienti. Il governo sarà incaricato di presentare un piano di investimento per l’autonomia energetica e idrica del paese, finanziato attraverso prestiti o l’emissione di titoli di debito pubblico.

 

Progetto aperto alle modifiche dell’Aula

Così a La Serenissima il Consigliere di Rete, Giovanni Maria Zonzini: “I cambiamenti climatici creano sempre più frequenti siccità e la crisi energetica attuale, se qualcosa di buono può lasciarci, dovrebbe farci capire che dobbiamo essere pronti ad affrontare le crisi del domani. Questo progetto è aperto ai cambiamenti e alle modifiche di tutta l’Aula, ma credo non sia più rimandabile l’adozione di una politica sulle risorse naturali ed energetiche che attui gli obiettivi dell’agenda 2030 fissati dall’ONU e approvati dal Consiglio a maggio di quest’anno: il nostro progetto vuole proprio dare corpo e sostanza a quell’agenda affinché non rimanga ad ingiallire invano nei cassetti”.

 

In conclusione

Il Pdl, in attesa dell’esame in prima lettura da parte del Consiglio Grande e Generale, rappresenta una visione ambiziosa per il futuro energetico e idrico di San Marino. Garantire l’accesso universale all’acqua e all’energia elettrica, promuovere l’efficienza e la sostenibilità, coinvolgere il settore privato e garantire il controllo pubblico sono i pilastri dell’iniziativa di Rete. Resta da vedere come si svilupperà il dibattito e se ci sarà un ampio consenso tra le forze politiche, con l’obiettivo di garantire un futuro più sostenibile ed equo per i cittadini del Titano.

 

David Oddone

(La Serenissima)