San Marino. Discarica di Riceci. L’accusa dei giornali: finora ha preso i soldi solo il Titano … di Angela Venturini

È in programma per lunedì 19 agosto (ieri per chi legge) la Conferenza dei servizi della Regione Marche per valutare la nuova documentazione sul progetto della discarica di Riceci, richiesta a suo tempo, in attesa della decisione finale che dovrebbe avvenire nella riunione già fissata per il 19 settembre prossimo. 

La storia di questa discarica (di cui ha parlato più volte anche Giornalesm.com) comincia nel dicembre 2022 quando Marche Multiservizi (MMS) decide di comprarare il 40% del capitale sociale di una società riminese, Aurora srl, che a febbraio 2023, due mesi dopo, compra i terreni in località Riceci, nel comune di Petriano, e presenta il progetto di una grande discarica. Terreni che la stessa Aurora aveva già opzionato a ottobre 2022. La società Aurora era stata fondata dall’imprenditore sammarinese Ambrogio Rossini, ed è controllata dalla società del Titano, Ecoservizi srl. Marche Multiservizi quindi “sposa” il progetto. Almeno all’inizio, perché poi la matassa si ingarbuglia (fonte: ilducato.it).

Petriano è una località che non ha caratteristiche particolari, se non quelle di un paesaggio tipicamente marchigiano, fatto di verdi colline, come quelle magistralmente descritto nell’Infinito di Leopardi. Il sito è sottoposto ad una lunghissima serie di vincoli ambientali, anche per alcune caratteristiche idrogeologiche che potrebbero creare dei rischi. Ma come avviene un po’ ovunque, le leggi hanno tante di quelle deroghe, eccezioni e limitazioni che, con un minimo di perspicacia, possono essere aggirate. 

Così va avanti il progetto di una discarica per smaltire 5 milioni di tonnellate (quasi 10 volte il Duomo di Milano) di rifiuti speciali non pericolosi e urbani non domestici, che verranno tombati in 44 ettari. Il progetto si sviluppa infatti su una superficie di 473 mila metri quadrati (come 70 campi da calcio), quella di conferimento rifiuti è invece 150 mila metri quadrati. Un progetto da 91 milioni di euro che ha il beneplacito iniziale della Regione, della Provincia e dei Comuni. 

MMS spende quasi 25 milioni di euro per l’acquisizione delle quote, di cui 3 milioni e due vanno alla società sammarinese Ecoservizi srl, che detiene il 60% di Aurora. Il sito di Riceci è una gallina dalle uova d’oro perché lo smaltimento dei rifiuti è una questione che interessa tutti. Un’operazione che il Consiglio di amministrazione di Marche Multiservizi ha approvato a maggioranza. Tutti hanno votato la discarica senza fiatare. Eccetto Margherita Pedinelli, assente giustificata, che si dimette dal Cda dopo la decisione. La consigliera dichiarerà di non sapere nulla e di non avere i verbali.

E qui comincia l’opposizione di molti esponenti politici, che vogliono fermare il progetto. Si ricorre al TAR, con una richiesta di documenti da entrambe le parti, talmente grande da far girare la testa, dal momento che siamo nel bacino idrografico del fiume Foglia. È un continuo batti e ribatti tra società proponente (Aurora) e Genio civile (Regione). Un passo avanti lo fa Aurora che il 10 gennaio 2024 ritira il ricorso al Tar e incassa dalla Regione una nuova proroga di sei mesi per rispondere alle osservazioni sulle criticità del progetto, fino ad agosto 2024. In molti notano che lo slittamento sembra “su misura” per togliere l’argomento dalla campagna elettorale. Che però rientra dalla finestra perché su tutto questo vuole vederci chiaro la Commissione parlamentare sulle ecomafie. La quale arriva sul posto il 19 marzo scorso. 

Il problema politico diventa sempre più grosso. I soci pubblici di Marche multiservizi si devono confrontare con le proteste dei cittadini e la scarsa trasparenza di un’operazione che coinvolge una società estera (sammarinese) in un progetto che MMS avrebbe potuto condurre da sola. La Provincia e i sindaci dei Comuni che avevano votato in Cda l’acquisto delle quote di Aurora, si smarcano. I giornali ne parlano sempre di più perché i 3 milioni e 2 di spesa finora sostenuti da MMS sembra siano finiti sul Titano. 

In attesa che la Conferenza dei servizi della Regione Marche dica una parola definitiva, vanno fatte alcune considerazioni. È chiaro che San Marino non potrà intervenire all’interno di una questione riguardante una società privata, pur sammarinese, e istituzioni italiane per un progetto da realizzarsi in Italia. Ma dispiace tantissimo che ci sia sempre il nome della Repubblica nei titoli dei giornali quando succedono speculazioni immobiliari e peggio ancora ambientali, tra l’altro proprio a ridosso dei nostri confini come in questo caso.  E non vorremmo che dietro ad azioni di questa portata si possano nascondere intenti che, prima o poi, possano riguardare direttamente anche il territorio sammarinese. 

Angela Venturini

(Nell’immagine: le colline di Petriano interessate alla discarica di Riceci)