Sarà discussa in questa sessione consigliare la Proposta di Legge di iniziativa popolare che vuole riconoscere alla donna il diritto alla procreazione responsabile e che chiede allo Stato impegno affinchè siano istituiti consultori, sia promossa nelle scuole l’educazione sessuale e sia facilitato l’accesso agli anticoncezionali. Definisce, quali responsabilità dello Stato, l’informazione circa i servizi sociali, sanitari e assistenziali di cui la donna può usufruire sia durante la gravidanza che dopo il parto, e impone il contributo al superamento delle cause economiche e sociali che possono indurre la donna ad interrompere la gravidanza . Garantisce alla donna il diritto, entro i 90 giorni, all’interruzione della gravidanza per propria scelta e va ad abrogare gli articoli del codice penale secondo i quali l’interruzione costituisce tutt’ora reato.
Auspichiamo che il Consiglio Grande e Generale voglia portare anche a San Marino l’acquisizione di diritti civili già assicurati da diverse decine di anni in gran parte del mondo e che costituirebbero un passo importante a tutela della salute della donna sammarinese, costretta fino ad oggi a trasferte clandestine e costose, e che voglia parimenti compiere questo passo di civiltà verso l’autodeterminazione femminile. Chiediamo che la voce delle donne sia ascoltata e che si inizi a contrastare il silenzio su cui si fondano violenze e discriminazioni cui le donne sono sottoposte in casa e fuori.
Comitato per i diritti civili e le libertà individuali