A San Marino si starebbe accelerando sulle cosiddette “Zone Economiche Speciali”.
In Italia questo genere di opportunità nasceva per incentivare lo sviluppo di aree speciali appunto, soprattutto al Sud, attraverso un pacchetto di agevolazioni.
Venendo nel dettaglio, per spiegare ai lettori di che cosa si tratta, parliamo di aree geografiche circoscritte nell’ambito delle quali l’Autorità governativa applica una legislazione economica differente rispetto a quella applicata nel resto del Paese.
E al contempo offre incentivi a beneficio delle aziende, attraverso strumenti di agevolazioni fiscali/finanziarie e semplificazioni amministrative.
L’OCSE dal canto suo ha identificato quattro diversi tipi di zone economiche speciali:
– ci sono le “zone di libero scambio” (free trade zone), presso i porti e gli aeroporti, che offrono esenzioni parziali o totali sui dazi all’import o all’export di quei beni che vengono riesportati;
– ci sono le “export processing zone”, che agevolano sì la riesportazione dei beni, ma solo di quelli che, venendo lavorati in loco, assumono un significativo valore aggiunto;
– ci sono le “zone economiche speciali vere e proprie”, che offrono appunto un pacchetto variegato di incentivi, agevolazioni e semplificazioni amministrative alle imprese che stabiliscono lì la propria sede;
– ci sono le “zone speciali industriali”, che limitano le agevolazioni a un settore specifico.
Anche nella Repubblica di San Marino si sta ragionando – e non certo da oggi – su come sviluppare questo genere di business.
Non solo: c’è chi attraverso una capacità economica importante, sarebbe in procinto di acquistare dal privato tutta una serie di infrastrutture da veicolare nelle “Zes”.
Quali ad esempio alberghi, cliniche private e così via.
Sempre da quanto emergerebbe il protagonista di questa “scalata” sarebbe un soggetto spagnolo, peraltro piuttosto conosciuto nell’ambiente del business, il quale avrebbe già operativa da pochissimo una società in Repubblica.
Premesso tutto questo, appare evidente come le “Zes”, le Zone Economiche Speciali o come si chiameranno a San Marino, “Des”, ovvero Distretti Economici Speciali, possano rappresentare certamente una rilevante opportunità per attirare investitori e soggetti facoltosi in territorio.
Potremmo definire insomma queste Zes o Des che dir si voglia, anche come delle “residenze vip”, attraverso le quali tali vip, potranno usufruire di servizi speciali e a loro – e solo a loro – dedicati.
E’ evidente che avere soggetti con una notevole capacità di spesa in Repubblica rappresenterebbe un valore aggiunto per tutti.
L’importante è fare attenzione e gestire bene e con prudenza tale opportunità.
Concentrare infatti infrastrutture e servizi in un unico soggetto o in una oligarchia, rischierebbe di portare a svendere la nostra sovranità. E in questo caso non è retorica ma potrebbe diventare la pura realtà dei fatti.
Il mio timore è che alcuni movimenti che si vedono in particolari settori negli ultimi tempi, possano essere spinti proprio da tali prospettive e interessi.
E’ necessario allora essere vigili e tenere gli occhi aperti: i primi a doverlo fare sono proprio i Segretari di Stato.
David Oddone
Rubrica “Qui gatto… ci cova”